Si è tenuto il 29 gennaio, nella sede di Confcommercio a Roma, il Consiglio Nazionale di Assopetroli-Assoenergia. Il presidente Franco Ferrari Aggradi, in apertura, ha ricordato come il settore del commercio dei carburanti abbia subito una flessione nelle vendite del 10,5 % nel solo 2012, causa la recessione in atto, aggravata da una tassazione che, tra accise e IVA (oltre il 60% del prezzo finale), ha raggiunto livelli insostenibili. “Purtroppo, sta accadendo quanto avevamo previsto – prosegue Ferrari Aggradi – dopo un primo periodo di incremento delle entrate fiscali per effetto dei pesanti aumenti avvenuti nel 2012, il calo delle vendite dei carburanti ha generato, nello scorso mese di dicembre, una flessione del 7,2% del gettito fiscale allo Stato che, secondo le proiezioni, potrebbe arrivare nel 2013 a sfiorare i 2,6 miliardi complessivi di minori entrate. Su questo fronte Assopetroli ha ribadito come il Governo, per sostenere una possibile ripresa dei consumi, debba riconsiderare il modello di tassazione dei carburanti alleggerendone il peso fiscale, non solo per avvicinarlo alla media europea, ma per rompere l'”effetto avvitamento” che si e’ innescato. Nel proseguo, si e’ valutato lo stato di avanzamento rispetto all’obiettivo strategico di favorire la creazione dei presupposti per ampliare i canali di approvvigionamento rispetto agli attuali e le relative problematiche. Sul fronte del credito, nel sottolineare la soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo storico del riconoscimento del “privilegio” sulle accise nel caso di fallimento del cliente, Assopetroli, anche alla luce delle nuove norme in materia creditizia in vigore dal gennaio 2013, avviera’ iniziative volte a promuovere una nuova cultura imprenditoriale e commerciale orientata a porre maggiore attenzione nelle azioni a tutela del credito.
Sul fronte delle numerose problematiche che ancora rappresentano una preoccupazione per le aziende associate, é da annoverare la c.d. Robin Tax che, paradossalmente, colpisce anche le aziende della commercializzazione dei carburanti che non sono certo assimilabili alle compagnie petrolifere, con una tassazione IRES aggiuntiva del 10,5% istituita dall’allora ministro dell’economia Tremonti, per colpire gli extra profitti delle compagnie petrolifere derivanti dalla fluttuazione del prezzo del greggio. Su questo fronte al di là delle azioni associative intraprese che hanno portato a un OdG che impegna il Governo ad azioni di reale semplificazione, pende ancora un ricorso presso la Corte Costituzionale. Nel settore Rete, si e’ ribadita l’importanza che trovino compimento i decreti in itinere, in particolare, il cd “fondo indennizzi” (fondo istituito, con oneri a carico del settore, per la chiusura degli impianti e per la bonifica del suolo), strumento fondamentale per consentire la chiusura di impianti non più economici e funzionale alla razionalizzazione del sistema distributivo nonché alle iniziative poste in essere per l’identificazione delle nuove forme contrattuali tra i titolari delle concessioni ed i gestori in ossequio alle disposizioni contenute nel primo decreto sviluppo. In tal senso l’associazione ritiene che, come già avviene nel resto della UE, debbano essere permesse tutte le forme contrattuali consentite dal codice civile da tipizzare, come previsto dalla legge, con le OO.SS., e per le quali occorre sancire indistintamente l’applicabilità del cd “bonus fiscale” previsto per i gestori. Assopetroli rivolge quindi un pressante appello al Governo affinché il già previsto decreto ministeriale sul “fondo indennizzi” sia emanato con la massima urgenza per favorire la chiusura di impianti. Sul fronte dell’efficienza energetica negli usi finali dell’energia, l’Associazione, nel relazionare in merito alle iniziative intraprese, lamenta ancora la scarsa attenzione da parte del Governo volta a chiarire l’applicazione dell’IVA, in forma agevolata al 10% , sul contratto servizio energia evitando così l’applicazione di una aliquota ordinaria penalizzante per l’intero comparto dei servizi energetici. Cio’ favorirebbe un più ampio sviluppo del comparto delle imprese attive nel settore incentivando la promozione del risparmio energetico presso gli Utenti. Infine, tra le numerose problematiche evidenziate dai Consiglieri intervenuti, è stata auspicata la necessità di un sistema fiscale dei prodotti energetici e dei carburanti unificato a livello europeo.