In merito alla segnalazione inviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al Governo e al Parlamento, Assopetroli Assoenergia, la storica associazione che dal 1949 tutela gli interessi delle oltre mille imprese della commercializzazione dei carburanti e dei prodotti e servizi energetici in una nota precisa come “Non si rilevano le lamentate restrizioni e i vincoli all’ingresso sul mercato di nuovi soggetti posto che oltre 2000 nuovi impianti sono stati aperti negli ultimi anni; la misura dello stacco Italia è intorno ai 15 millesimi al litro ovvero meno dell’1% del prezzo di vendita in virtù della valenza distributiva tipicamente italiana. Ciò nonostante, il Ministero dello Sviluppo Economico continua a considerare il peso delle vendite NO-LOGO e GDO intorno al 6% del totale, quando la stessa Autorità Antitrust nella sua recente indagine le valuta il 13%, riferite all’anno 2011. In realtà il peso è oggi ricompreso fra il 18% ed il 20% . Chiaramente – prosegue la nota di Assopetroli Assoenergia – se si applicasse il peso effettivo lo stacco sarebbe azzerato se non addirittura negativo, nonostante le valenze positive della rete distributiva italiana in termini di capillarità e di pluralità di servizio. Va rilevato poi che vi è una evidente contraddizione da parte dell’Autorità nel considerare da un lato eccessivo il numero degli impianti invocando una massiccia ristrutturazione (leggi riduzione degli stessi) esigenza peraltro ben presente a tutti gli operatori, dall’altro auspicando ulteriori aperture da parte di nuovi soggetti più efficienti e dinamici, i quali, se ci fossero, per entrare non avrebbero che l’imbarazzo della scelta, essendo la rete esistente in larga misura in vendita ed a condizioni molto favorevoli. Sicuramente inferiori al costo di realizzazione di nuovi impianti. Assopetroli poi fa notare come in merito ai nuovi contratti in attuazione al disposto dell’articolo 17 del DL 1/12, le organizzazioni dei retisti e dei gestori hanno da tempo raggiunto un accordo su una nuova tipologia contrattuale: il contratto di commissione, che è il più diffuso in Europa, ma sono bloccate da un problema di carattere fiscale che riguarda l’applicazione del cosiddetto “bonus gestore” anche a questo nuovo contratto. Si è dunque in attesa che il Governo, nonostante ripetuti solleciti, risolva la situazione che è a costo zero per il bilancio dello Stato dato che gli oneri sono già coperti da un apposito incremento dell’accisa definito in passato. Infine la nota dell’Associazione auspica che l’Autorità manifesti la stessa solerzia nel contrastare le norme, che veramente costituiscono una barriera pressoché insormontabile, circa la possibilità di aprire rivendite di tabacchi negli impianti di distribuzione carburanti, fattore questo che Assopetroli – Assoenergia ha puntualmente segnalato con un esposto motivato, tutt’ora senza risposta alcuna”.