Roma 15.4.14: “Il trend dei consumi dei carburanti fa registrare nel primo trimestre del 2014 un calo, per i soli prodotti benzina e gasolio, del 2% ed un crollo del gettito stimato in 150 milioni rispetto al primo trimestre del 2013. Siamo preoccupati ed il DEF non fa che confermare le previsioni di un ulteriore prelievo forzoso da accise, eredità del vecchio Governo. Infatti la stima degli incassi da accise per il 2014, per ulteriori 1.416 milioni di euro, sembra non considerare il trend negativo dei consumi.”
Lo afferma Franco Ferrari Aggradi presidente di Assopetroli Assoenergia che prosegue “ E mentre in Italia il settore del commercio dei carburanti continua a stabilire record negativi sulle vendite, così come delle relative entrate per lo Stato per effetto di una “zavorra” fiscale che pesa ormai per il 61% sul prezzo finale di un litro di benzina, il Ministro delle Finanze di Sua Maestà Britannica ha pubblicato ieri uno studio dove effettivamente si conferma che la diminuzione delle imposte sui carburanti giova all’economia di quel paese tanto che una riduzione di pochi penny dovrebbe determinare – secondo lo studio – un impatto positivo su differenti settori economici e produttivi con un aumento del PIL tra lo 0,3 e lo 0,5 per cento. Così da recuperare il costo della detassazione attraverso l’aumento del gettito fiscale complessivo che deriva dall’incremento dei consumi generali e delle attività economiche direttamente interessate. Nel nostro Paese la situazione è certamente difficile ma è solo attraverso la discontinuità con il passato ed il ricorso a manovre coraggiose che si può sperare di far ripartire l’economia. Ecco perché occorre diminuire il carico fiscale sui carburanti per almeno 10 centesi al litro, effettuando nel contempo – come già fatto dal Governo inglese – il congelamento degli aumenti già programmati. La riduzione si potrebbe spalmare in un quinquennio effettuando una prima fase sperimentale di un anno, per verificare effetti di ritorno sulle entrate erariali.”