“Non possiamo che essere concordi con quanti esprimono la loro contrarieta’ all’aumento di un punto percentuale dell’aliquota iva che passerebbe dal 21 al 22 per cento, danneggiando tutti i settori produttivi del Paese” lo afferma in una nota Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli Assoenergia, l’associazione che dal 1949 tutela gli interessi delle aziende del commercio dei carburanti e dei prodotti energetici. “In particolare – sottolinea Ferrari Aggradi – il settore dei carburanti subira’ un danno ulteriore dopo che nel solo 2012 ha subito un crollo di oltre il 10.5 % nelle vendite generando un effetto di minor gettito per l’Erario derivante da accise ed IVA che, per il 2013, si stima possa arrivare ai 2,6 miliardi di euro. Aumentare ancora l’IVA sarebbe follia e significherebbe chiudere a doppia mandata la porta delle imprese senza possibilità di fuga dalla loro sorte: la chiusura. Come tutti sanno – spiega Ferrari Aggradi – i carburanti sono gravat i dal 60% e oltre di tasse tra accise ed IVA e questa appunto si calcola anche sulle accise. Incrementarla ancora per testare il gia’ evidente effetto di avvitamento sui consumi significherebbe peggiorare il danno recato ai cittadini anche sul fronte della mobilità. La buona politica dovrebbe invece essere consapevole che l’unico modo per riavviare l’economia e’ sempre di piu’ quello di defiscalizzare quando i consumi entrano in crisi. A maggior ragione la defiscalizzazione deve essere prioritaria sui prodotti essenziali come lo sono quelli energetici che permettono al Paese di muoversi, lavorare e produrre ricchezza (anche per il fisco). Quindi invece di aumentare l’IVA che aggraverebbe la situazione, crediamo che debba essere eliminata del tutto quantomeno dai carburanti e dai prodotti energetici e nel frattempo – conclude Ferrari Aggradi – chiediamo alle forze politiche che fine hanno fatto le tante promesse di sterilizzare l’iva sui carburanti?”. 20.5.2013