Cingolani: “Il passaggio all’Euro 6 è già un miglioramento, l’elettrico non è per tutti”

Articolo di Quattroruote del 16 giugno 2021

“La transizione ecologica deve essere giusta: non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Dobbiamo curarci di chi comunque non potrà passare all’auto elettrica e lo dobbiamo aiutare a convertirsi a un mezzo molto più ecologico del vecchio Euro 0 o Euro 1”: a pronunciare queste parole è il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che conferma il proprio approccio pragmatico al tema della mobilità del futuro. “Già un passaggio a una macchina nuova Euro 6, che inquina meno, in questo momento dà un fortissimo impulso alla decarbonizzazione” ha detto a Rai News 24 l’ex manager di Leonardo, non nuovo a inviti alla calma e al realismo quando si affrontano questioni quali l’elettrificazione e le relative conseguenze socioeconomiche.
Potenziare anche l’infrastruttura. In ogni caso, il ministro ritiene necessario “accelerare l’elettrificazione e la penetrazione delle macchine elettriche e ibride nel mercato”. Per fare questo, sostiene Cingolani, “dobbiamo far crescere la domanda e l’offerta non solo delle macchine, ma anche dell’infrastruttura di ricarica, che non vuol dire solo le colonnine ma anche ‘una rete smart'”. “Ovviamente”, puntualizza il ministro, “ci sarà una fascia della popolazione che potrà permettersi il passaggio all’auto elettrica, e perciò dobbiamo attrezzare l’infrastruttura”. “Questa è la complessità della transizione: una complessità pazzesca dal punto di vista sociale e tecnico” ha sottolineato Cingolani.
Interventi sul parco auto. Si tratta, comunque, di interventi di lungo termine. Nel frattempo, è possibile dare forza ai processi di decarbonizzazione agendo sull’attuale parco circolante come richiesto anche recentemente dalle associazioni di rappresentanza del settore automobilistico. “In Italia – ha spiegato Cingolani – abbiamo un parco di auto private di circa 30 milioni di macchine. Una dozzina di milioni, forse anche di più, sono auto altamente inquinanti, ossia Euro 0, Euro 1 ed Euro 2. Diciamolo chiaramente: non tutti hanno la possibilità di cambiare l’auto ogni quattro anni. Molti la tengono per tanto tempo e quindi diventa vecchia e inquinante”. “È chiaro che la transizione elettrica è necessaria e che tutti, domani, vorremmo andare con mezzi elettrici”, ha proseguito il ministro della Transizione ecologica. “Però vorrei ricordare” ha aggiunto poi “che in questo momento un mezzo elettrico familiare di segmento B costa quasi il doppio di un mezzo a combustione interna. Vediamo allora da dove si parte. Oggi abbiamo 10-12 milioni di auto altamente inquinanti: in questo momento, un loro passaggio all’Euro 6 dà già un forte impulso alla decarbonizzazione”. “Dunque” ha quindi proseguito l’ex Leonardo portando un esempio “chi oggi ha un’auto diesel Euro 1, comprando una diesel Euro 6 ottiene un grande miglioramento”. “Di sicuro”, ha concluso Cingolani, “la transizione verso l’elettrico durerà una decina d’anni e ci saranno delle soluzioni transitorie”.