Comunicato Stampa – Depositi e Tracciabilità, Assopetroli preoccupata

I nuovi oneri per gli strumenti di misurazione previsti dal ddl Bilancio potrebbero essere “il colpo di grazia” per molti operatori. “Rivedere le misure in Parlamento”

Bene le misure sulla tracciabilità di fatture e Iva, meno bene quelle su depositi fiscali e obbligo di installare strumenti di misura anche sui punti vendita. Così Assopetroli esce allo scoperto e, a una settimana dalla pubblicazione ufficiale del disegno di legge di bilancio, prende posizione in merito alle misure contro l’illegalità contenute nella manovra nel suo complesso (ddl e decreto-legge fiscale).

“È molto contrastato – si legge in una nota – il giudizio di Assopetroli sui provvedimenti contenuti nei recenti decreto fiscale e ddl Bilancio che veicolano parte delle misure di contrasto all’illegalità nel settore energetico scaturite dal tavolo di lavoro ministeriale istituito al Mef dal sottosegretario Paola De Micheli”.

Positivo il giudizio sull’obbligo di trasmissione telematica dei dati delle fatture e sulla modifica della disciplina dei depositi Iva contenuti nel decreto-legge, misure concepite “giustamente come misure di carattere generale, non per il solo settore petrolifero. Nonostante ciò imponga nuovi adempimenti a carico di tutte le imprese – prosegue Assopetroli – si ritiene l’intervento opportuno e positivo perché agisce sull’enorme tax gap Iva italiano che rappresenta la priorità di gran lunga più importante in termini di contrasto, che determina la conseguente alterazione su larga scala della concorrenza diffusasi nella distribuzione di carburanti. L’auspicio dei rivenditori è che il provvedimento si dimostri capace di produrre i risultati attesi, e che ciò sia in grado di realizzare effettivamente la correzione del mercato invocata dal settore”.

“Decisamente più preoccupato – prosegue il comunicato – è invece il giudizio sulle misure introdotte nel ddl Bilancio. In particolare, le innovazioni sulla disciplina dei depositi fiscali, che potrebbero non salvaguardare i diritti acquisti di soggetti già autorizzati e portatori di un legittimo affidamento a non vedere pregiudicati i loro investimenti; l’introduzione dell’obbligo indifferenziato di installazione di strumenti di monitoraggio della posizione e dei quantitativi scaricati sull’intera flotta di autobotti per il trasporto di prodotti, sia ad accisa sospesa che ad accisa assolta, trascurando del tutto la minore pericolosità fiscale dei prodotti su cui l’obbligazione tributaria è già estinta; l’introduzione di obblighi imprecisati e imponderabili per l’installazione di attrezzature e strumenti di controllo a distanza della moltitudine dei 22.000 distributori stradali e di centinaia di depositi commerciali sul territorio nazionale”.

Secondo Assopetroli si tratta di “un complesso di norme che sorprendentemente travalica, sotto molti aspetti, l’oggetto del lavoro congiunto del Tavolo. E che, se non modificato, impatterà economicamente in modo molto serio soprattutto sulle aziende rivenditrici operanti a valle della filiera distributiva. Sono operatori per lo più piccoli e medi che, come noto, rappresentano storicamente in questo mercato un fattore imprescindibile di pluralità dell’offerta, di capillarità territoriale e di prossimità al consumatore che va tutelato”.

Secondo l’associazione le misure vanno focalizzate meglio “come risposta alla crescita esponenziale soprattutto di nuovi fenomeni di illegalità in questo comparto (dalle frodi Iva, all’importazione illegale di carburanti spacciati come lubrificanti o altri prodotti chimici)”, mentre “va scongiurato il rischio di una penalizzazione indifferenziata della categoria che si troverebbe sovraccaricata di oneri non sostenibili e non proporzionati alle effettive esigenze di tutela fiscale. Per molti operatori in estrema difficoltà congiunturale, peraltro sottoposti ad oneri di vigilanza già oggi particolarmente significativi, ciò rappresenterebbe un colpo di grazia definitivo”.

L’auspicio è “che i lavori parlamentari consentano, in accordo col Mef, la revisione doverosa di queste misure, per portare a compimento in modo pienamente positivo questo lungo percorso di cooperazione istituzionale”.