Comunicato stampa Assopetroli-Assoenergia del 9 aprile 2021
“L’operazione Petrol-Mafie S.p.A., condotta congiuntamente dalle Procure di Catanzaro, Napoli, Reggio Calabria e Roma, dalle rispettive direzioni distrettuali Antimafia, sotto il coordinamento della DNA, rappresenta in modo plastico la gravità dell’infiltrazione criminale nella distribuzione dei carburanti e il degrado allarmante che denunciamo da anni. Oggi per le moltissime energie sane del settore l’operazione giunta a compimento è soprattutto la dimostrazione che lo Stato c’è e – come si è visto – è in grado di reprimere la metastasi criminale, ergendosi a difesa dell’economia legale, del mercato, degli interessi erariali. Dopo lunghi anni di riforme che hanno trasformato in profondità l’operatività del settore imponendo alle imprese – tra l’altro – infiniti nuovi adempimenti, questo risultato è il cambio di passo che serviva, a lungo atteso, e di cui bisogna dare atto”. È il commento a caldo del presidente di Assopetroli-Assoenergia, Andrea Rossetti.
“Crediamo sia uno spartiacque decisivo. L’operazione inquadra finalmente il fenomeno nella sua matrice caratteristica, non di criminalità ordinaria, ma organizzata di stampo mafioso che, come ben spiegato nel comunicato stampa diramato ieri, prolifera in sinergia nefasta con pezzi d’imprenditoria, colletti bianchi, mondo delle professioni.
Un fenomeno complesso, articolato, pericoloso, non finalizzato solo alla frode fiscale ma al reimpiego di provviste finanziarie ingentissime provenienti da altri reati. Per questo è stata necessaria l’azione coordinata di quattro importanti Procure, dei reparti speciali ROS Carabinieri e SCICO GdF che sono entrati in campo in un’attività di Polizia Giudiziaria che certamente darà frutti e che è destinata a proseguire. Non meno importante la cooperazione con Eurojust e con le strutture antifrode degli altri Stati membri interessati al problema. E’ un salto di qualità fondamentale che va riconosciuto, e che avrà un effetto duraturo non solo in chiave repressiva ma anche fortemente dissuasiva.
I dati che emergono dall’operazione – conclude il presidente di Assopetroli-Assoenergia – sono di entità notevolissima e confermano che una quota importante del mercato è stata inquinata e che bisogna reagire con decisione, ma è necessario affinare l’analisi quantitativa. Occorrerà disaggregare i dati dell’indagine. Siamo certi si troverà ancora una volta la conferma che il tributo più vulnerabile e aggradito in tutti questi anni è stato senza dubbio l’IVA. Proprio su questo fronte va concentrato il monitoraggio e non escludere ulteriori riforme calibrate che, a basso impatto operativo, possano rafforzare ulteriormente la tutela dell’imposta, al pari di quanto già fatto sul fronte delle accise”.