La bocciatura europea della proposta di estendere ai lubrificanti il sistema di tracciabilità EMCS (Excise Movement and Control System) appare una decisione grave e incomprensibile, che contrasta con lo sforzo corale delle nostre Istituzioni e della organizzazioni di rappresentanza del settore per dare più trasparenza alla circolazione intracomunitaria degli oli minerali.
La misura, fortemente voluta dal Governo italiano, era espressamente indicata da Assopetroli e Unione Petrolifera tra gli interventi imprescindibili per un contrasto più efficace dei flussi illeciti di carburanti in esenzione d’imposta che alimentano il mercato illegale.
La decisione desta quindi particolare sorpresa e delusione. Ed è paradossale che tra i voti determinanti vi sia quello del Regno Unito che è prossimo ad abbandonare l’Unione.
Oltre al suo merito specifico, la decisione pone in evidenza l’inadeguatezza di alcuni processi decisionali della UE, e la necessità di rafforzare ancora molto l’integrazione e il coordinamento delle politiche antifrode dell’Unione su tutto il campo delle imposte indirette (accise e soprattutto IVA).
In un contesto così problematico è fondamentale che il tessuto economico e il mondo della rappresentanza del settore continuino ad affiancare e stimolare le Istituzioni perché sia fatto ogni sforzo per salvaguardare questo mercato, senza ulteriori rinvii, già con il prossimo veicolo della Legge di Stabilità.