DEF: Assopetroli, dal Governo garanzie che non aumenteranno le accise sui carburanti

Roma 17/4/2014: “Siamo fortemente preoccupati perchè da una lettura del DEF, per il settore della distribuzione dei carburanti, emerge un quadro poco rassicurante” lo afferma Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli Assoenergia che rileva come “nel documento sia previsto un gettito per il  2014 di ulteriori 1.416 milioni derivanti da aumenti di accisa già disposti da precedenti provvedimenti. In realtà tali provvedimenti dovrebbero produrre i loro effetti tra il 1.3.2014 e il 31.12.2018 per un aumento complessivo previsto delle accise sulla benzina e sul gasolio non inferiore a 1.162,9 milioni di euro ai quali si sommano 255,83 milioni di IVA per un totale di 1.418,73.  Alla luce di questi dati – prosegue Franco Ferrari Aggradi – e in base al fatto che il DEF nulla sembrerebbe dire di come sono calcolate le stime di ulteriore incasso per il 2014 derivante dalle accise, se ne potrebbe dedurre che l’aspettativa sia presumibilmente determinata dalla convinzione della rigidità della domanda dei carburanti, ovvero che non vi sarà nessun calo dei consumi ma anzi vi sarà un aumento. I dati del settore dimostrano come in realtà dal 2008 al 2013 si siano persi, solo per benzina, gasolio e GPL, volumi di vendita corrispondenti ad gettito potenziale da accise per circa sei miliardi di euro. Ovviamente i dati del primo trimestre 2014 confermano questo trend negativo e per i medesimi prodotti le vendite registrano il 2% in meno rispetto al primo trimestre 2013, corrispondente a circa 150 milioni di perdita per l’erario. Ovviamente a tale importo va aggiunta la relativa quota di IVA non generata e il mancato margine non realizzato dalle imprese e dunque della corrispondente quota IRPEF a loro carico. Questo volendo considerare solo il settore della produzione e commercializzazione dei carburanti. Sarebbe dunque molto interessante, anche alla luce del passaggio contenuto nel DEF al capitolo “la fiscalità ambientale” , comprendere come il Governo intenda riformare la disciplina delle accise sui prodotti energetici, poiché si prevede che il maggior gettito “sia destinato prioritariamente alla riduzione della tassazione sui redditi, in particolare sul lavoro.” Da ciò nascono le nostre preoccupazioni che tale ipotesi di gettito aggiuntivo per il 2014 prefiguri in realtà un ulteriore e forzoso aumento della pressione fiscale sui carburanti che già oggi è al 61% del prezzo pagato dai consumatori. Vi sono poi altri motivi di forte preoccupazione in merito ai contenuti del DEF al capitolo relativo ai “Carburanti”. Si legge infatti una attenta ricostruzione delle misure adottate per il settore anche al fine di contenere il costo finale dei carburanti ma nulla dice sugli effetti negativi dell’incremento delle accise che hanno portato un crollo delle vendite e dunque una minore sostenibilità delle imprese e dei relativi livelli occupazionali. Crollo delle vendite che inverte la consolidata tesi che la domanda dei carburanti sia rigida e, la costante riduzione dei consumi, sembrerebbe quindi porre in dubbio le previsioni di gettito erariale contenute nel DEF. Molto importante poi per il nostro settore – aggiunge Ferrari Aggradi – è il capitolo che riguarda il “Disegno di legge per lo sviluppo economico e l’avvio del Piano ‘Destinazione Italia’- Misure in materia di distribuzione dei carburanti”, sulla razionalizzazione della rete carburanti. Sul punto occorre precisare che le norme contenute in una prima bozza, sono tutt’ora oggetto di profonda analisi da parte del tavolo tecnico istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico dal Governo Letta i cui lavori devono essere riavviati dal Governo Renzi, al fine di delineare un testo il più possibile condiviso con gli operatori del settore, stante anche le numerose osservazioni di merito e le modifiche sostanziali da questi richieste. Il miglior metodo per fare le riforme – conclude Franco Ferrari Aggradi – a nostro parere rimane quello della massima condivisione e partecipazione affinché le riforme siano realmente condivise, equilibrate, innovative ma soprattutto utili per la ripresa economica del Paese”.