Roma 9.7.14: “Alla lista degli aumenti delle accise sui carburanti dal 2011 ad oggi, ben 11, rischia di aggiungersene un 12esimo, il secondo del Governo Renzi che pure aveva promesso di non inasprire la pressione fiscale. Così se non sarà cambiata dal Senato la norma di copertura di cui all’articolo 19 del DL 91/2014 (Modifiche alla disciplina ACE- aiuto crescita economica) che determina nuovi aumenti di accisa, i consumatori vedranno salire il conto delle accise che li attende da qui al 2021 ad oltre 2 miliardi di euro, più iva. Peraltro la disposizione contenuta nel DL 91/14, per come è congegnata, pone la responsabilità della decisione di incrementare le accise non più nell’alveo delle responsabilità e della sensibilità della politica ma la affida alla singola persona fisica individuata nel Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che non potrà, anche volendo, non dare attuazione agli aumenti di accisa dettati dalla legge. Infatti non si tratta di una clausola di salvaguardia, che seppur minima lascia una speranza che le accise non aumentino, ma di un nuovo sostanzioso aumento di accisa programmato e non eludibile. Cosi’ facendo la politica rinuncia alle sue responsabilità e al suo ruolo, ponendo un’ulteriore ipoteca sul futuro delle imprese del settore, sulle tasche dei cittadini e sulle entrate erariali che continuano a calare per effetto della crisi dei consumi di prodotti petroliferi. Per questo motivo facciamo appello al Governo e a tutte le forze politiche affinché individuino la copertura necessaria attraverso tagli alla spesa improduttiva e, se ciò non avverrà entro il 2018 si provveda ad attivare una clausola di salvaguardia che disponga tagli lineari alla tabella C allegata alla legge annuale di stabilità.“ Lo afferma in una nota Franco Ferrari Aggradi, Presidente di Assopetroli Assoenergia.