ENERGIA: CINGOLANI, QUOTAZIONI GAS 10 VOLTE SUPERIORI A QUELLE DI ESTRAZIONE

“È appena cominciata una discussione europea. In questi ultimi tre giorni abbiamo avuto due lunghi colloqui con la presidente von der Leyen e il suo gabinetto, e oggi abbiamo chiuso il G7 Energia, da cui è emersa la necessità a livello globale di rivedere anche alcune regole del mercato. In questo momento il costo del gas non ha molto a che vedere con il prezzo di estrazione del gas. Paradossalmente, l’impatto sulle nostre bollette non dipende dal prezzo reale della materia prima, del gas, ma dipende da quanto il mercato abbia fatto salire la sua quotazione. Ad oggi abbiamo quotazioni che sono circa dieci volte quelle reali di estrazione”. Così il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in audizione (si allegano memorie depositate) nelle commissioni Bilancio, Industria, Ambiente e Politiche Ue del Senato sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

“Noi, in questo momento di emergenza, stiamo cercando di differenziare le sorgenti di gas, in modo tale di essere pronti in caso di evenienza a sostituire i circa 29 miliardi di metri cubi di gas che importiamo dalla Russia, che è questo 40% del totale. Dobbiamo essere pronti prima possibile a farne a meno, poi casomai non ne faremo a meno, però il numero è questo; quindi reperire questi volumi e nello stesso tempo mantenere l’impegno preso sulla decarbonizzazione, -55% di CO2 immessa al 2030, perché adesso sarebbe facile lasciarsi prendere dall’emergenza e dire ‘fermiamoci e andiamo con tecnologie più sporche’. No, dobbiamo cercare di mantenere l’impegno”.

“Abbiamo fatto un lavoro in questi giorni molto forte. Circa 15-16 miliardi di metri cubi di gas sono, in accordi preliminari, assicurati entro il primo semestre: si tratta di oltre il 50% della quantità totale di quello che proviene dalla Russia. Abbiamo con grande onestà il problema degli stoccaggi, perché siamo in inverno e gli stoccaggi sono semivuoti: dovremmo riempirli al 90% in vista del prossimo inverno. Dobbiamo sperare che non peggiori la situazione delle forniture, anche se stiamo lavorando per renderci indipendenti. Potenzieremo il settore della rigassificazione con dei rigassificatori galleggianti, e quindi di rapida installazione, che di daranno un’altra buona quantità, qualche miliardo di metri cubi aggiuntivi. Insomma, il computo, se seguirà gli accordi preliminari, potrebbe portarci a raggiungere un valore tra i 25 e i 30 miliardi di metri cubi in un paio d’anni, diciamo tra 24 e 36 mesi. Qui non c’è nessun tipo di ottimismo, stiamo lavorando con fornitori internazionali e per ora stiamo facendo la somma dei metri cubi che ci dicono possano essere messi a disposizione sull’asse dei tempi, sui prossimi due-tre anni, e stiamo lavorando sulle infrastrutture di rigassificazione. Se le cose dovessero peggiorare, è chiaro che avremo qualche difficoltà e questo passerà attraverso una politica di gestione del risparmio energetico, una forma di emergenza su come mandiamo avanti l’energia e una accelerazione ulteriore su tutto”.

“In questi giorni il Governo e il Mite – ha concluso il ministro Cingolani – stanno lavorando su tutte le misure per garantire la sicurezza e l’efficienza delle forniture energetiche nel breve termine. Ovviamente stiamo guardando anche al medio e lungo periodo. Il medio è quello che dice ‘due-tre anni per renderci autonomi da eventuali forniture complessive russe, non necessariamente sarà tutto ma ci mettiamo in sicurezza. Sul lungo periodo, secondo me, noi dovremo ragionare sull’energy mix, perché comunque fra dieci anni il gas dovrà avere un phase out e dovremo capire cosa fare”.

20220310 PNRR MiTE_Audizione Tavole Cingolani

20220310 PNRR MiTE_Audizione Cingolani