I possibili problemi di capienza fiscale hanno indotto molte banche, in questi giorni, a congelare per i propri clienti le nuove operazioni di cessione, in attesa della versione finale del decreto Sostegni ter. Il provvedimento del Governo, anche se solo in bozza, ha già prodotto un effetto concreto per moltissime persone. In tanti, infatti, si sono visti rispondere, alla richiesta di avviare nuove pratiche di cessione, che «alla luce delle anticipazioni del contenuto del Dl Sostegni ter di prossima pubblicazione circa la modifica delle possibilità di cessione di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi, sono sospese, fino a nuova comunicazione, tutte le nuove operazioni».
Il motivo di questo cortocircuito viene spiegato da Matteo Tarroni, ceo di Workinvoice, società partecipata da Crif che gestisce una piattaforma di scambio dei crediti fiscali, un marketplace che consente di monetizzare i bonus: «Ci sono state due fasi in questo mercato. La prima è terminata con il decreto Antifrodi: prima di quel provvedimento le transazioni riguardavano aziende che maturavano crediti fiscali e le vendevano ad altre aziende con capacità fiscale in eccesso». Il decreto Antifrodi ha, però, reso più complicata la cessione tra aziende. Prosegue Tarroni: «Adesso, alle aziende si sono sostituite le banche, che si trasferiscono crediti tra loro. Quindi, il mercato è diventato principalmente di banche che cedono ad altre banche più grandi, con capienza fiscale maggiore». Ora, però, con il decreto Sostegni ter, si è tutto bloccato: «Siamo in stand by. Le banche attualmente non sanno nemmeno se possono ancora fare le cessioni tra di loro». Così, a cascata, quelle stesse banche, in questi giorni, non avviano nuove pratiche con i clienti.