Nuovo Conto Termico, publicato il decreto

Ad un mese dalla firma del Ministero dello Sviluppo Economico, il decreto sul nuovo Conto Termico è stato pubblicato sul sito del Ministero.

Il decreto interministeriale 16 febbraio 2016 “Aggiornamento Conto termico” è stato firmato dai tre ministri competenti (Ministro dell Sviluppo Economico – Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali) ed aggiorna le discipline per l’innovazione dei piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili cui al DM 28 dicembre 2012.

Il Conto Termico 2.0 dovrebbe rilanciare l’incentivo al momento sottoutilizzato per interventi di efficienza energetica e rinnovabili termiche, è stato previsto nella legge di conversione dello Sblocca Italia (Legge 164/2014) e avrebbe dovuto essere adottato entro il 31 dicembre 2014.

Il provvedimento dovrà ora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e a 90 giorni dalla pubblicazione, il decreto sarà in vigore e andrà a sostituire il vecchio Conto Termico del DM 28 dicembre 2012.


Approfondimento a cura di Quale Energia:

Riepiloghiamo qui sotto come cambiano gli incentivi con il nuovo Conto Termico  per il quale come nella versione attuale, a disposizione ci sono 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche, le cooperative di abitanti o sociali e le società di patrimonio pubblico.

Nuovi interventi incentivati

Il nuovo meccanismo aggiunge, per le sole pubbliche amministrazioni, 3 nuovi interventi:

  • trasformazione in “edifici a energia quasi zero” (NZEB)
  • sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con dispositivi efficienti
  • installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impiantitermici ed elettrici degli edifici (building automation), di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.

Come nel Conto Termico del 2012, attualmente in vigore, restano incentivabili solo per le pubbliche amministrazioni gli interventi di:

  • isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato
  • sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con caldaie a condensazione
  • installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione di Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili non trasportabili.

Restano gli stessi gli interventi di piccole dimensioni incentivabili anche per i privati:

  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa
  • ’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento
  • sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore.

Novità nuovo Conto il fatto che per la produzione di energia termica da rinnovabili la taglia massima degli impianti passa da 1 MW a 2 MW.

Incentivo più generoso

L’incentivo, che nella maggior parte dei casi va a coprire il 40% dell’investimento, sale al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e se l’isolamento è accompagnato dall’installazione di un nuovo impianti di climatizzazione invernale sale al 55% per entrambi gli interventi.
È del 65% per la trasformazione in “edificio a energia quasi zero” e per la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti.
Le spese per le diagnosi energetiche e la redazione dell’Attestato di prestazione energetica (APE), richiesti per la trasformazione in edificio a energia quasi zero e l’isolamento termico delle superfici opache, sono incentivabili al 100% per le Pubbliche Amministrazioni e al 50% per i privati.
Per importi fino a 5mila euro, sia per i privati che per le amministrazioni pubbliche, l’incentivo viene corrisposto in un’unica rata. L’incentivo in nessun caso può superare il 65% della spesa sostenuta.
I termini per l’erogazione dell’incentivo dalla conclusione della procedura vengono dimezzati, passando da 180 giorni a 90.

Le semplificazioni

È stata eliminata l’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 kW.
Il GSE dovrà anche predisporre una modulistica predeterminata e semplificata per la presentazione della domanda.
Sarà redatta una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW e 50 m2 per i collettori solari per i quali si può usufruire di una procedura semiautomatica. Acquistando uno dei prodotti della lista, l’operatore accede a un iter semplificato per la compilazione della scheda domanda, in cui non è necessario indicare i dati relativi alla descrizione dell’apparecchio.
Saranno ammesse modalità di pagamento online e tramite carta di credito per attestare le spese sostenute, mentre al momento il DM 28 dicembre 2012 prevede che le spese siano certificate con fattura o bonifico bancario o postale.

Il compromesso con le Regioni

Il testo finale è il frutto di un iter molto lungo e di divere mediazioni. La novità principale dellla versione finale del testo, scritta a fone gennaio, ripetto alle bozze precedenti, è la mediazione raggiunta tra Regioni e Ministero sulla richiesta degli enti locali che aveva fatto subire una battuta d’arresto all’iter a fine dicembre.
Le Regioni avevano chiesto che le amministrazioni pubbliche possano prenotare l’incentivo e avere un anticipo fino al 35% dell’importo già nel momento in cui abbiano individuato gli interventi da realizzare e, dunque, prima della relativa procedura di appalto. Una successiva quota del 15%, secondo la loro proposta, sarebbe erogata qualora ci sia un un accordo con una ESCo o con la centrale regionale per gli acquisti o un provvedimento che assegna i lavori.
Il “no” del MiSE a queste richieste, che ha suscitato anche qualche critica, nel nuovo testo si è stemperato in un compromesso che viene incontro alle Regioni: si rafforza – ci spiegano dal MiSE – il valore di garanzia che dà la prenotazione dell’incentivo accolta dal GSE.

Le altre novità rispetto alle prima bozza

Diverse le novità della versione finale rispetto alla bozza che avevamo pubblicato a fine novembre ad esempio sono state introdotte maggiori semplificazioni per la PAper prenotare l’incentivo e si sono inclusi tra i beneficiari degli incentivi riservati al pubblico anche le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico.
Novità importante rispetto alla bozza di fine novembre: sono aumentati gli incentivi per il solare termico.
Abbiamo mostrato in questo articolo come cambia la convenienza del solare termico sceglieno le detrazioni fiscali del 65% in confronto agli incentivi di questo nuovo Conto Termico. Nei prossimi giorni faremo altre simulazioni economiche con altre tecnologie.


Allegati:

Decreto interministeriale 16 febbraio 2016 aggiornamento conto termico
Allegato decreto


 

Link:

Articolo Quale Energia pubblicato il 22 febbraio 2016
Articolo Staffetta Quotidiana pubblicato il 22 febbraio 2016
Articolo Casa&Clima pubblicato il 22 febbraio 2016