A luglio 2021, la Commissione europea ha approvato la proposta di regolamento che sostituirà la direttiva Dafi sui carburanti alternativi. Il Parlamento europeo ha compiuto il primo passo verso l’approvazione del nuovo regolamento Afir, approvando una serie di emendamenti alla proposta che costituiscono la propria posizione negoziale. Cosa prevedono rispetto alla proposta iniziale della Commissione?
1) In particolare, l’articolo 3 del nuovo regolamento Afir introduce nuovi obblighi di installazione di colonnine per i veicoli leggeri. La proposta della Commissione chiedeva a ogni Stato membro di installare almeno un kW di ricarica elettrica per ogni auto a batteria immatricolata. Per i Paesi con meno dell’1% di veicoli elettrici sul totale parco circolante, l’obiettivo sale a 3 kW per veicolo. La quota scende progressivamente fino a un kW per veicolo negli Stati in cui i veicoli elettrici rappresentano più del 7,5% del parco circolante.
2) Il meccanismo è analogo per le auto ibride plug-in: la Commissione chiedeva di installare 0,66 kW di capacità per veicolo. Il Parlamento porta l’obiettivo a 2 kW per i Paesi con meno veicoli plug-in e riduce progressivamente l’obiettivo fino a 0,66 kW per gli Stati con più veicoli plug-in.
3) La posizione del Parlamento, inoltre, impone agli Stati di realizzare – a prescindere dalla diffusione dei veicoli elettrici – un’infrastruttura di ricarica che sia sufficiente per il 3% del parco auto circolante al 2027 e per il 5% del parco auto circolante al 2030.
4) Secondo la Commissione, gli Stati dovevano – ogni 60 chilometri e per ciascun senso di marcia – installare almeno una stazione da 300 kW e una da 150 kW entro il 2025, e almeno una da 600 kW e due da 150 kW entro il 2030. La posizione del Parlamento alza l’obiettivo a una colonnina da 600 kW e una da 300 kW al 2025, e una da 900 e due da 350 kW al 2030.
5) La Commissione proponeva che le colonnine fossero realizzate solo sulla rete Ten-t “core”. Il Parlamento estende l’obbligo alla rete Ten-t “comprehensive”. Secondo la Commissione, gli Stati dovevano – ogni 60 chilometri e per ciascun senso di marcia – installare almeno una stazione da 300 kW e una da 150 kW entro il 2025, e almeno una da 600 kW e due da 150 kW entro il 2030. La posizione del Parlamento porta l’obiettivo a una colonnina da 600 kW e una da 300 kW al 2025, e una da 900 e due da 350 kW al 2030.
6) La posizione del Parlamento modifica in maniera analoga l’articolo 4 sull’infrastruttura di ricarica per i veicoli pesanti.
Sulla rete Ten-t “core”, ogni 60 chilometri e su ognuno dei sensi di marcia, gli Stati dovranno installare una colonnina da 2.000 kW (e non più 1.400) e due da 800 kW (e non più una da 350) entro il 2025. Entro il 2030, dovranno installare una colonnina da 5.000 kW (e non 3.500) e quattro da 800 kW (e non due da 350).
Sulla rete Ten-t “comprehesive”, le colonnine per i camion dovranno essere installate ogni 100 chilometri e nei due sensi di marcia: gli obiettivi sono una colonnina da 2.000 kW (e non 1.400) e una da 800 kW (e non 350) entro il 2030; entro il 2035, una da 5.000 kW (e non 3.500) due da 800 kW (e non 350).
7) Sempre in tema di colonnine per i veicoli pesanti, la posizione del Parlamento accorcia i tempi di realizzazione e innalza gli obiettivi per le infrastrutture di ricarica nelle aree di parcheggio e nei nodi urbani. Nelle aree di parcheggio, gli Stati dovranno installare due colonnine da 100 kW al 2027 e quattro al 2030. Nei nodi urbani, dovranno installare almeno 1.400 kW di potenza aggregata con colonnine da 350 kW al 2025, almeno 3.500 kW sempre con colonnine da 350 kW al 2030. Questi obiettivi si vanno a sommare ai precedenti che valgono per la rete Ten-t.
8) L’articolo 6 riguarda i punti vendita idrogeno. Le modifiche del Parlamento accorciano gli obiettivi di realizzazione dell’infrastruttura e la distanza tra i distributori sulla rete Ten-t. Al 2027, sulla rete Ten-t “core” e “comprehensive”, dovranno essere realizzati punti vendita idrogeno gassoso ogni 100 chilometri, e liquido ogni 400 chilometri. La Commissione proponeva come obiettivo il 2030, con 150 chilometri per l’idrogeno gassoso e 450 per quello liquido. Il Parlamento propone che entro il 2027 ci sia un distributore di idrogeno in ogni nodo urbano.