PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA, FACCIAMO IL PUNTO

Il Consiglio dei Ministri, lo scorso martedì 12 gennaio, ha approvato la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che sarà inviata alla Camera dei Deputati e al Senato al fine di acquisirne le valutazioni. Da fonti parlamentari si apprende che il testo dovrebbe essere inviato rispettivamente alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato con i pareri delle restanti Commissioni parlamentari. Le Aule, sia di Camera che Senato, dovrebbero pronunciarsi con rispettive risoluzioni sul testo a inizio febbraio.

Il testo ufficiale del Piano non è stato ancora ufficialmente pubblicato, ma siamo in grado di fornirvi la versione finale licenziata dal Consiglio dei Ministri.

Il Piano dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.

Il PNRR consente inoltre di affrontare, in modo radicale, le profonde trasformazioni imposte dalla duplice transizione, ecologica e digitale, una sfida che richiede una forte collaborazione fra pubblico e privato. Inoltre, attraverso un approccio integrato e orizzontale, si mira al rafforzamento del ruolo della donna e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno. Tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in modo trasversale.

Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano “aree tematiche” strutturali di intervento:

  1. digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  2. rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. istruzione e ricerca;
  5. inclusione e coesione;
  6. salute.

Nell’insieme, le missioni raggruppano sedici componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo, che a loro volta si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti.

Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del PNRR sono pari a circa 210 miliardi di euro. Di questi, 144,2 miliardi finanziano “nuovi progetti” mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati a “progetti in essere” che riceveranno, grazie alla loro collocazione all’interno del PNRR, una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa.

Il primo 70 per cento delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30 per cento delle sovvenzioni sarà speso tra il 2023 e il 2025.

Si riportano di seguito i principali aspetti di interesse rinviando per ulteriori approfondimenti alla versione integrale.

RETE DISTRIBUTIVA
Al fine di traguardare la strategia di decarbonizzazione UE e contribuire all’obiettivo enunciato nel PNIEC di aumentare la quota rinnovabile nel mix energetico italiano (55,4% al 2030) e raggiungere una capacità di stoccaggio di 3,0 GW al 2025, il Piano prevede un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 (di cui 4 milioni completamente elettrici e 2 milioni ibridi plug-in). In particolare, si stabilisce una politica di incentivo allo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica mediante la realizzazione di poli di ricarica veloce. Questa politica favorisce – si legge nel Piano – l‘innovazione della rete di distribuzione dei carburanti, che conta oltre 22.000 stazioni con una
diffusione capillare sul territorio.

Sempre in tema di sviluppo delle rete distributiva, si prevede una politica incentivante per la realizzazione di un’infrastruttura distributiva per l’idrogeno destinato ai mezzi pesanti, mirando a creare entro il 2030 una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno con un massimo di 40 distributori di carburante adatti ai camion per una riduzione delle emissioni legate al trasporto.

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
Infine, sul tema dell’efficientamento energetico si rileva che il PNRR sottolinea come strategia il ricorso ad un maggior efficientamento energetico delle strutture, sia a livello di involucro che di impianto termico, in linea con le politiche recentemente introdotte con il Superbonus.