Policy focus – 1 settembre 2023

POLICY FOCUS – ITALIA 
🌐Lunedì 4 settembre riaprono la Camera e il Senato, dopo la pausa estiva cominciata venerdì 4 agosto con la conversione in legge alla Camera del Ddl Delega fiscale. Avendo chiuso tutti i dossier prima della pausa, la prossima settimana il Parlamento non esaminerà alcun provvedimento specifico sull’energia. Segnaliamo però che martedì alle 14:30 la commissione Affari costituzionali del Senato riprenderà l’esame del Ddl autonomia differenziata. Mercoledì alle 9 la commissione Attività produttive della Camera prosegue le audizioni sulle risoluzioni M5S, PD e Fdi sui carburanti: vengono ascoltati infatti Gisc_TV, Grandi Reti, Dogane e Mister prezzi. Mercoledì alle 15, come di consueto, l’assemblea della Camera svolge il question time. Al termine dei lavori, mercoledì la commissione Trasporti della Camera esamina il Ddl presentato dal deputato M5S Cantone “Disposizioni per la sostituzione degli automezzi e delle attrezzature azionati da motori endotermici con automezzi e attrezzature ad alimentazione elettrica, ibrida o a idrogeno negli aeroporti di interesse nazionale”. Venerdì alle 9:30, infine, l’assemblea della Camera svolge le interpellanze urgenti.

🌐Arriva la formalizzazione dei nuovi vertici Iren, con rimpasto delle competenze e delle deleghe, dopo il passaggio di Gianni Vittorio Armani in Enel. Il consiglio di amministrazione di Iren, riunitosi ieri a Reggio Emilia, in seguito alle dimissioni presentate da Armani il 12 giugno, ha cooptato Paolo Emilio Signorini e lo ha nominato quale nuovo amministratore delegato e direttore generale. La nomina, si legge in una nota, segue l’indicazione formale che il comitato di sindacato dei soci pubblici di Iren – composto da Marco Bucci, sindaco di Genova, Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, e Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia – ha formulato.

🌐Il Consiglio di Stato “sollecita” il Tar del Lazio a fissare l’udienza di “trattazione di merito del ricorso” sul cosiddetto “cartello” con l’obbligo dell’esposizione del prezzo medio dei carburanti. Il ricorso contro la norma, inserita dal Governo Meloni nel DL Trasparenza carburanti (n.5/2023) e poi attuata tramite il decreto ministeriale del Mimit che dal 1° agosto obbliga a esporre il prezzo medio regionale e nazionale in autostrada, era stato presentato a suo tempo da Fegica e Figisc Confcommercio. A fine luglio il Tar Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva dell’obbligo di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti 
POLICY FOCUS – EUROPA E MONDO
🇪🇺Il regolamento del Parlamento e del Consiglio europeo sui limiti di emissioni per auto e furgoni, sebbene impatti pesantemente sui cittadini e sull’industria automobilistica europea, è stato adottato senza l’unanimità dal Consiglio. Perciò la norma dev’essere cancellata o, almeno, dev’essere eliminato il divieto di immatricolazione di veicoli diesel e benzina a partire dal 2035. È quanto chiede la Polonia in un ricorso alla Corte di giustizia europea contro il Consiglio e il Parlamento europeo presentato il 17 luglio e pubblicato nella Gazzetta ufficiale europea di lunedì. La ministra dell’Ambiente polacca Anna Moskwa aveva annunciato il ricorso a giugno scorso. La Polonia ha poi fatto ricorso contro altri tre regolamenti del pacchetto Fit for 55, approvate dal Consiglio e dal Parlamento: la revisione del meccanismo di stabilità Ets, la norma sulla condivisione degli sforzi (Effort Sharing) e quella sull’uso del suolo, il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura (Lulucf). Euractiv ricorda che un precedente ricorso della Polonia contro l’Ets era stato respinto dalla Corte di giustizia europea. La Commissione europea ha fatto sapere che sta valutando di intervenire nell’appello della Polonia (che coinvolge solo Parlamento e Consiglio UE).

🇪🇺Sui circuiti elettronici internazionali le quotazioni del petrolio si sono mosse al rialzo, mentre sono ancora in corso i conteggi per stabilire i danni del passaggio dell’uragano Idalia in Florida, dove sono già stati registrati diversi disagi e blackout. In previsione del suo passaggio la compagnia petrolifera Chevron ha evacuato tre piattaforme petrolifere. Effetto destabilizzante per il mercato anche in seguito al golpe in Gabon, dove i militari hanno preso il potere e annullato i risultati delle elezioni nelle quali il presidente, Ali Bongo, è risultato vincitore. Il Gabon fa parte dell’OpecPlus e al suo interno operano tante compagnie petrolifere internazionali, tra cui Eni, presente dal 2009. Intanto, secondo gli ultimi dati Doe, le scorte petrolifere in Usa continuano a calare. Secondo l’Eia, nella settimana terminata il 25 agosto, le scorte di greggio sono scese di 10,6 milioni di barili (v. tabella), sebbene nella stessa settimana a sua volta il tasso di utilizzo degli impianti sia sceso dal 94,5% al 93,3%. Il calo delle scorte di greggio potrebbe essere stato favorito dalla leggera diminuzione delle importazioni, passate nella stessa settimana da 6,9 a 6,6 mln b/g.

🇪🇺Un calo della domanda porterà al collasso del carbone e del gas nella prima metà del 2023, mentre il solare spingerà avanti la crescita dell’energia pulita.La prima metà del 2023 ha visto un crollo della produzione fossile dell’UE, portando alla produzione più bassa mai registrata. L’eolico e il solare hanno continuato la loro crescita, con la produzione solare in aumento del 13% e quella eolica del 5%. L’idroelettrico e il nucleare si stanno riprendendo dai minimi storici nel 2022, anche se le loro prospettive a lungo termine sono incerte. È quanto emerge da un’analisi condotta dal Think tank Ember.Il crollo dei combustibili fossili è stato causato principalmente da un calo significativo della domanda di elettricità, in un contesto di prezzi persistentemente elevati di gas ed energia elettrica, da una riduzione della produzione industriale e da misure di emergenza durante l’inverno. Per accogliere la ripresa della domanda e allo stesso tempo garantire che la transizione energetica rimanga sulla buona strada, l’UE deve accelerare la diffusione dell’energia pulita, con particolare attenzione alla risoluzione degli ostacoli all’integrazione delle energie rinnovabili. La produzione di combustibili fossili è crollata del 17% al livello più basso mai registrato Tra gennaio e giugno, i combustibili fossili hanno generato 410 TWh nell’UE, pari al 33% della domanda più bassa di sempre. Questo collasso è stato guidato dal carbone, che è diminuito di uno sconcertante 23% nell’UE nella prima metà dell’anno, mentre il gas è diminuito del 13% su base annua. A maggio, il carbone ha stabilito un record generando per la prima volta in assoluto meno del 10% della produzione di elettricità dell’Ue.

🇪🇺La Commissione europea ha lanciato una nuova versione dell’Osservatorio del patrimonio immobiliare UE (EU Bso). Istituito per la prima volta nel 2016, l’EU Bso è uno strumento web che monitora i dati relativi alla prestazione energetica e alla decarbonizzazione degli edifici per tutti i paesi dell’UE. La nuova versione presenta dati più affidabili per gli indicatori di base del parco immobiliare, visualizzazioni di dati di qualità superiore e un’interfaccia più user-friendly, che sarà continuamente aggiornata e migliorata.
POLICY FOCUS – MERCATI
📈I Paesi dell’Unione europea stanno acquistando molto più Gnl russo ora rispetto a prima dell’invasione dell’Ucraina, con l’import di Spagna e Belgio secondo solo a quello della Cina. E’ quanto emerge da un’analisi di Global Witness, elaborata in base a dati Kpler. Tra gennaio e luglio 2023, rileva la Ong con sedi a Londra e Washington, gli Stati Ue hanno acquistato 22 milioni di mc di Gnl russo, il 40% in più rispetto ai 15 mln mc dello stesso periodo del 2021. Utilizzando i prezzi stimati da Crea sulla base dei valori spot e mensili, Global Witness prevede che nell’intero 2023 gli acquisti Ue di gas liquido russo varranno a 5,29 mld €. La crescita nella Ue è molto più marcata rispetto all’aumento medio globale delle importazioni russe di Gnl, che si attesta al 6%. In pratica, è adesso il Vecchio Continente ad acquistare gran parte delle forniture russe, sostenendo una delle più importanti fonti di entrate del Cremlino.

📈Il mese di agosto ha registrato aumenti dei prezzi dei carburanti. Il perché risiede negli andamenti dei prodotti raffinati che si sono registrati sui mercati internazionali. Da una analisi sui margini giornalieri avuti per benzina e diesel risulta che la prima consuntiva un margine medio mensile in linea (-0,1 €cent/litro) con quello dei tre anni precedenti, mentre il diesel registra un margine inferiore di 1,8 €cent/litro. Questo a riprova della lineare politica dei prezzi attuata. Ben inteso che il risultato ottenuto è comunque di margini piuttosto buoni. Sempre in tema di prezzi, il ministro Urso ha fatto notare che il prezzo al netto delle imposte in Italia è più basso di quello di Germania, Francia e Spagna. Questa situazione non è nuova, ma sarebbe più opportuno cercare una spiegazione (merito del Governo o piuttosto filantropia degli operatori?). Vediamo: il prezzo alla base dei confronti è, correttamente e come è stato ripetutamente sostenuto anche in questa rubrica, quello delle vendite in self. Per quanto riguarda gli altri Paesi citati la modalità in self riguarda la quasi totalità delle vendite. In Italia, invece, si stima che circa il 25% delle vendite siano effettuate in modalità servito con un extra di prezzo di 15/18 €cent/litro. Forse questo potrebbe incidere sul risultato finale? Probabile. Dunque i clienti che acquistano in modalità servito fanno risparmiare tutti gli altri. Nulla di irregolare, sia ben chiaro.

📈Netto peggioramento del “Barometro della transizione energetica”, il sondaggio annuale svolto dalla Camera dell’Industria e del Commercio tedesca (Dihk) per verificare il sentimento delle aziende industriali del Paese nei confronti della “energiewende”. L’edizione 2023 del Barometro, presentata mercoledì a Berlino mostra infatti che le aziende tedesche vedono adesso nella transizione più rischi che opportunità, in particolare in termini di competitività.Per il 52% delle oltre 3.500 aziende intervistate da Dihk, la transizione verso le rinnovabili e l’abbandono del gas russo avranno un impatto molto negativo o negativo sulle attività e solo per il 13% un impatto molto positivo o positivo. Basato su una scala da -100 (“molto negativo”) a +100 (“molto positivo”), il valore complessivo del Barometro evidenzia quest’anno un -27, il peggiore dal lancio del sondaggio nel 2012. Negli ultimi due anni il valore era di -7, con il precedente minimo di -13 registrato nel 2014 a seguito dell’introduzione di ulteriori tasse sull’energia.