Settimana parlamentare densa di appuntamenti per il settore energetico. Ieri è cominciato infatti un ciclo di audizioni in commissioni Finanze e Affari sociali della Camera sul DL Bollette. In particolare, segnaliamo che oggi alle 9 le commissioni ascolteranno i sindacati, poi alle 15 le Entrate. Giovedì alle 9 ascolteranno il presidente di Arera Stefano Besseghini e alle 14 la Conferenza delle Regioni e Aiget sul nuovo decreto taglia-bollette. Intanto oggi il DL è atteso alla Camera per il voto sulle questioni pregiudiziali. Sul fronte dei carburanti, invece, oggi alle 13:30 la Commissione Attività produttive ascolta Motus-E, Aspi e Anisa sulle risoluzioni 7-00050 Appendino e 7-00079 Peluffo sul commercio al dettaglio dei carburanti. L’esame delle risoluzioni continua giovedì dalle 13:30 con l’audizione di Unem e IP. Infine, segnaliamo che giovedì alle 14:15 la commissione Attività produttive della Camera svolge le tre interrogazioni su fine tutela, comunità energetiche e modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di luce e gas. Mezz’ora prima, alle 13:45, la commissione Affari esteri della Camera ascolta i ricercatori di Ispi su Eastmed. Pil in crescita dello 0,9 per cento nel 2023 nello scenario tendenziale a legislazione vigente, mentre l’aumento programmatico è previsto all’1 per cento, con un rialzo in confronto al Documento programmatico di bilancio di novembre, in cui la crescita del 2023 era fissata allo 0,6 per cento. Crescita dell’1,4 per cento nel 2024 (programmatico all’ 1,5 per cento, in calo dall’1,9 per cento previsto), dell’1,3 per cento nel 2025 e dell’1,1 per cento nel 2026 (stesse percentuali nel programmatico). Sono i numeri dell’economia italiana inseriti dal governo nel Documento di economia e finanza 2024-26 approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Venerdì scorso la segretaria del PD Elly Schlein ha nominato la nuova segreteria del partito. Sono 21 le persone che siederanno nell’organo di governo del partito. Tra queste, responsabile per conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030 sarà Annalisa Corrado, ingegnera, attivista ambientalista con Green Italia e Kyoto Club, mentre ad Antonio Misiani, senatore, sottosegretario all’Economia nel governo Conte 2, vanno economia, finanze, imprese e infrastrutture. Questo il commento di Corrado su twitter dopo la nomina: “continuerò a lavorare, con determinazione e passione, per la giustizia climatica, la transizione ecologica, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, l’emersione delle meravigliose economie generative di cui il nostro Paese è già maestro. Senza verità in tasca, ma con il faro ben acceso dell’ambientalismo scientifico a illuminare la strada e con il ritmo del poco tempo che abbiamo che scorre nelle orecchie, a segnare il ritmo! La squadra tessuta da Elly Schlein è la manifestazione plastica della sua capacità di tenere assieme la radicalità (quella che affronta i problemi alla radice), la visione, il pragmatismo, il governo della macchina. La segreteria è solo un pezzo di questo mondo che si è attivato e stretto attorno a lei, ricomponendosi da mille rivoli: ma la forza vera deriva dal fatto che, anche oltre i suoi confini, sia pieno di gente meravigliosa, senza la quale non andremmo da nessuna parte (ogni riferimento a Rossella Muroni, ad esempio, è puramente voluto)”.
POLICY FOCUS – EUROPA
La Commissione europea si appresta a completare il quadro della disciplina della tassonomia, con la pubblicazione del progetto di atto delegato relativo agli ultimi quattro obiettivi climatici fissati dal regolamento (UE) 2020/852: uso sostenibile e tutela delle risorse idriche e marine, transizione verso l’economia circolare, prevenzione e controllo dell’inquinamento, salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità. Bruxelles ha avviato una consultazione per la definizione dei criteri tassonomici connessi a questi obiettivi ambientali, pubblicando il progetto di atto delegato e cinque allegati. Tutti i soggetti interessati potranno inviare le proprie osservazioni fino al 3 maggio. Alcune commissioni europarlamentari a lavoro questi giorni. Coordinamento tra UE e Stati Uniti su sicurezza e privacy dei dati uno dei temi principali (Link) e (Link). Da sottolineare poi i lavori della commissione per i Trasporti (TRAN) con la votazione sulla decisione di avviare negoziati interistituzionali sulla modifica del quadro per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (Link). Nessun incontro ufficiale per i ministri europei, almeno fino al 16 aprile (Link). Questa settimana comunque Coreper I (Link). Per quanto riguarda l’agenda della Commissione, poche le informazioni al momento. Per ora l’appuntamento della settimana sembra la partecipazione del commissario all’Economia Paolo Gentiloni agli incontri primaverili del Fondo monetario internazionale a Washington (da oggi a venerdì) (Link) Per soddisfare la domanda prevista per la transizione verde e raggiungere gli obiettivi globali di emissioni nette di CO2 pari a zero, è necessario un significativo aumento della produzione e del commercio internazionale di materie prime essenziali. Un nuovo documento politico dell’Ocse sulle materie prime per la transizione verde: Production, International Trade and Export Restrictions, mostra che il prezzo di molte materie prime – tra cui l’alluminio e il rame – ha raggiunto livelli record, a causa delle ripercussioni della pandemia COVID-19, delle tensioni commerciali e delle continue conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina. Sebbene la produzione e il commercio della maggior parte delle materie prime critiche siano aumentati rapidamente negli ultimi dieci anni, la crescita non sta tenendo il passo con la domanda prevista di metalli e minerali necessari per trasformare l’economia globale da un’economia dominata dai combustibili fossili a una guidata dalle tecnologie energetiche rinnovabili. Il litio, gli elementi delle terre rare, il cromo, l’arsenico, il cobalto, il titanio, il selenio e il magnesio hanno registrato le maggiori espansioni dei volumi di produzione – tra il 33% per il magnesio e il 208% per il litio – nell’ultimo decennio, ma ciò è di gran lunga inferiore agli aumenti di quattro o sei volte della domanda previsti per la transizione verde. Allo stesso tempo, la produzione globale di alcune materie prime critiche, come il piombo, la grafite naturale, lo zinco, i minerali e i concentrati di metalli preziosi e lo stagno, è diminuita nell’ultimo decennio.
POLICY FOCUS – MERCATI
Sui circuiti elettronici internazionali le quotazioni del petrolio hanno avviato al ribasso la settimana successiva alle festività Pasquali, in seguito a dati mensili sui posti di lavoro negli Stati Uniti pubblicati venerdì scorso, che hanno mostrato che le assunzioni sono ancora forti e che i tassi di disoccupazione stanno diminuendo. Ciò ha rafforzato le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte di una Fed aggressiva e, a sua volta, anche i sospetti sul futuro della domanda di petrolio. Salgono i prezzi medi della benzina, stabili quelli del gasolio. I giorni di Pasqua sono passati così sulla rete carburanti in Italia. Sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi registriamo qualche aggiustamento al ribasso sul gasolio, i cui effetti sulle medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa dovrebbero vedersi da domani. Quotazioni invariate per mancanza di rilevazioni per le festività. L’Europa non ha fatto abbastanza progressi nel bloccare contratti a lungo termine per il gas naturale liquefatto (GNL) come alternativa alle forniture dei gasdotti russi, il che potrebbe rivelarsi costoso il prossimo inverno, dato che una ripresa della domanda cinese potrebbe irrigidire il mercato. L’acquisto di GNL per sostituire i flussi russi ridotti ha aiutato l’Ue a superare il primo inverno del conflitto in Ucraina, con l’Europa che ha importato 121 milioni di tonnellate di questo combustibile nel 2022, con un aumento del 60% rispetto al 2021. Ma questo ha avuto un costo: L’Europa ha acquistato in gran parte sul mercato spot, dove i prezzi sono molto più alti di quelli negoziati nell’ambito di accordi a lungo termine favoriti da acquirenti esperti come la Cina. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il costo delle importazioni di GNL è più che triplicato nel 2022, raggiungendo circa 190 miliardi di dollari. Gli analisti, sottolinea Euractiv, stimano che nel 2022 l’Europa rappresenterà (ancora non ci sono numeri definitivi) più di un terzo delle transazioni del mercato spot globale, rispetto al 13% circa del 2021. Tale esposizione potrebbe raggiungere oltre il 50% quest’anno se non venissero firmati contratti a lungo termine. Ma gli obiettivi climatici dell’Europa – l’UE mira a ridurre le emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 e a raggiungere il livello zero entro il 2050 – fanno sì che i suoi acquirenti di GNL facciano fatica a impegnarsi nei tempi necessari per stipulare contratti più economici.