Il consiglio di amministrazione del Gse, riunitosi questa sera, ha nominato Vinicio Mosè Vigilante amministratore delegato. Confermando quanto anticipato il 14 febbraio dal Corriere della Sera, dopo la nomina di Paolo Arrigoni alla presidenza, decisa dall’azionista Mef arriva dunque la sostituzione di Andrea Ripa di Meana, già amministratore unico e cooptato ora nel nuovo Cda a cinque. Nella bozza di disegno di legge delega sulla riforma fiscale spunta anche l’ipotesi di “soppressione o rimodulazione” delle accise sui carburanti “catalogate come sussidi ambientalmente dannosi”. La norma si trova all’articolo 12 lettera d) del testo. Ricordiamo che tra i sussidi ambientalmente dannosi sono classificati, per esempio, il differenziale di accisa tra benzina e gasolio o le accise agevolate sul gasolio agricolo o sul gasolio utilizzato per il trasporto merci. La versione definitiva del Ddl delega sulla riforma fiscale dovrebbe essere varata nelle prossime settimane dal Consiglio dei ministri. Ricordiamo che la delega fiscale è una delle riforme orizzontali previste dal Piano di ripresa, e che il governo Draghi si era impegnato ad approvarla entro la fine del mandato. Proprio sulla delega fiscale, però, si erano appuntate le critiche di parte della maggioranza che sosteneva l’esecutivo tecnico. Sulla eventuale conferma degli sconti sulle bollette elettriche e gas che scadono il 31 marzo “stiamo facendo una valutazione in questi giorni in raccordo con il ministero dell’Economia che tiene i cordoni della borsa e questo influirà certamente nell’inserire anche tutto, in parte o nulla dei cosiddetti oneri di sistema nella bolletta. Ma confermo che dopo un primo ribasso del 20% nel precedente trimestre (per l’energia elettrica ndr) dovremmo riavere un altro -20% che si unisce al -34% del gas (di gennaio, ndr) e al successivo -10% (di febbraio, ndr). Quindi il trend è abbastanza buono” ma per per un nuovo intervento bisogna andare con cautela. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin intervenendo alla trasmissione “Start”. La commissione Bilancio del Senato ha stabilito per lunedì 13 marzo alle ore 14 il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno al Ddl 564 di conversione del decreto-legge Semplificazioni Pnrr 13/202 È pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 58 del 9 marzo la delibera Cipess 47/2022 del 27 dicembre 2022 “Piano sviluppo e coesione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. Incremento per trasferimento di risorse”. Con la delibera, il Piano sviluppo e coesione del Mase è incrementato di 200 milioni di euro, da 3.547.203.024,60 milioni a 3.747.203.024,60 milioni, di provenienza contabile 2014-2020, a seguito delle risorse trasferite dal Psc del Mimit. L’assegnazione è finalizzata all’istituzione del Fondo nazionale reddito energetico e discende dall’attribuzione della titolarità delle competenze e di funzioni in materia ambientale, energetica e di sviluppo sostenibile al Mase, secondo quanto previsto dal Dpcm 29 luglio 2021, n. 128. Enea e il ministero dell’Ambiente hanno pubblicato i dati sul Superbonus 110% aggiornati al 28 febbraio. Gli investimenti per interventi ammessi a detrazione salgono a 65,2 miliardi da 58,1 di fine gennaio, mentre 53,2 miliardi sono gli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione (49,7 a gennaio).
POLICY FOCUS – EUROPA
Nella notte i negoziatori del Parlamento e del Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo sulla direttiva per l’efficienza energetica, parte del pacchetto Fit for 55. L’accordo prevede un’ulteriore riduzione dei consumi finali di energia al 2030 dell’11,7% in più rispetto alla proposta della Commissione. L’obiettivo vale a livello europeo, quindi i singoli Stati possono attuare la riduzione con un margine di flessibilità. Da un lato c’è Volkswagen che cerca rassicurazioni dall’UE per costruire una nuova fabbrica di batterie in Europa e guarda agli incentivi che offrono gli Stati Uniti; dall’altro Ford che dallo Stato del Michigan ha già ottenuto 1,6 miliardi per il suo impianto (senza contare le risorse a cui potrà attingere dall’Ira) e in Europa annuncia un nuovo taglio di posti di lavoro. In attesa che si risolva il nodo legato alla messa al bando dei motori a combustione interna nel 2035 e che la Commissione europea presenti la prossima settimana le sue proposte di politica industriale, si fanno sempre più evidenti le conseguenze dell’Inflaction Reduction Act sul settore europeo dell’automotive e il differente grado di incertezza con cui le case automobilistiche dei due continenti stanno affrontando la transizione all’elettrico.Ursula von der Leyen è intanto volata a Washington dove è attesa alla Casa Bianca: secondo quanto anticipato dal New York Times, dopo l’incontro con Biden dovrebbe arrivare l’annuncio del via alle negoziazioni tra Usa e UE per arrivare ad un accordo di libero scambio sui minerali critici. Le accuse dei media su un “gruppo filo-ucraino” dietro il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream non sono altro che propaganda, ha scritto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev su Telegram. “È propaganda americana ignorante”, ha detto, commentando i resoconti dei media occidentali che incolpano le esplosioni dei gasdotti un “gruppo filo-ucraino” non affiliato a nessuno. “Israele vuole aumentare le esportazioni di gas verso l’Europa” e questo “si sposa perfettamente con il piano di fare dell’Italia un hub del gas”. Lo ha detto a Roma il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, al termine di un colloquio a Palazzo Chigi con la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Con riferimento al recente accordo con Eni e TotalEnergies per lo sfruttamento di un giacimento offshore tra Israele e Libano, Netanyahu ha detto che “ora abbiamo la partecipazione dell’Eni nel nostro progetto gas, ma vogliamo portare la collaborazione a un livello molto superiore”.
POLICY FOCUS – MERCATI
A fine 2021 in Italia c’erano circa 75mila sistemi di accumulo per 409 MW di potenza e 720 MWh di capacità. Un anno dopo, grazie ai bonus edilizi, i sistemi di accumulo installati erano 227mila per 1.530 MW di potenza e 2.752 MWh di capacità. Il numero degli accumuli è più che triplicato in un anno, la potenza è quasi quadruplicata e la capacità è poco meno che triplicata. È la fotografia scattata da Anie nell’aggiornamento del report sull’osservatorio sui sistemi di accumulo. Secondo il Financial Times, il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti avrebbe incontrato dirigenti e trader di Trafigura e Gunvor per chiedere alle due aziende di continuare a comprare e a rivendere greggio proveniente dalla Russia, chiaramente nel rispetto delle regole sul price cap. Il timore degli Stati Uniti, infatti, è che ci sia meno petrolio russo sul mercato e che quello che c’è venga commerciato da piccoli trader con vecchie petroliere, con conseguente aumento dell’opacità del mercato. La richiesta degli Stati Uniti, riferita al FT da cinque persone a conoscenza del dossier, è mirata anche a rassicurare gli operatori sulla liceità del trading sul petrolio russo, e arriva dopo l’annuncio di Mosca di voler tagliare la produzione di petrolio a partire da questo mese. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, i grandi trader indipendenti hanno allentato i rapporti con la Russia perché temevano ripercussioni sulla propria immagine. L’Arera ha pubblicato la delibera 93/2023/R/gas con cui, alla luce delle attuali condizioni di mercato e sulla base di un nuovo atto di indirizzo del Mase del 6 marzo, implementa misure per preservare le giacenze negli stoccaggi gas disponibili e facilitare il nuovo ciclo di riempimento per l’inverno 2023/2024. Eni ha firmato un accordo di cooperazione con Cfs (Commonwealth Fusion Systems), spin-out del Massachusetts Institute of Technology (Mit) con l’obiettivo di accelerare l’industrializzazione dell’energia da fusione. Eni, si legge in una nota, ha investito per la prima volta in Cfs nel 2018 e ne è azionista strategico. Le imprese sono pronte a raccogliere la sfida del Pnrr sul biometano ma “abbiamo però bisogno di un percorso attuativo che tenga conto dei tempi di realizzazione degli investimenti e che ne assicuri la loro bancabilità”. Lo scrive il Cib in una nota.