Il ministero dell’Economia ha pubblicato il testo del Def (con tutti gli allegati) approvato martedì dal Consiglio dei ministri. Il documento presenta tra l’altro il conto dei “ripetuti interventi di politica fiscale adottati per sostenere le famiglie e le imprese esposte, in particolare, al caro energia”, interventi che “secondo le valutazioni più aggiornate sono stati pari al 2,8 per cento del Pil in termini lordi”. Nel capitolo dedicato ai provvedimenti adottati dal governo nel 2023 occupa uno spazio preminente il DL sulla trasparenza dei carburanti, adottato, si legge, “al fine di garantire una riduzione dei costi dei carburanti attraverso una maggiore trasparenza dei prezzi”. Tra i provvedimenti caratterizzanti viene citato il Ddl delega sulla riforma fiscale. Per quanto riguarda le accise, il governo “prevede di intervenire per ridefinire le aliquote attualmente vigenti sui prodotti energetici (carburanti e combustibili) e sull’energia elettrica, tenendo conto dell’impatto ambientale di ciascun prodotto, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso l’utilizzo della leva fiscale e di promuovere la transizione energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili”. In particolare, il disegno di legge “fissa gli obiettivi per il sostegno alla transizione energetica – incremento della produzione di energia elettrica, di gas metano o gas naturale ottenuti da biomassa o altre risorse rinnovabili – anche attraverso l’introduzione di meccanismi di rilascio di titoli per la cessione di energia elettrica, di gas metano o gas naturale a consumatori finali ai fini del riconoscimento dell’accisa agevolata o esente”. Quanto al settore petrolifero, “al fine di favorire la transizione verde è indispensabile, in questo contesto, favorire la riconversione delle raffinerie petrolifere e dei relativi depositi in bioraffinerie”. Quanto alla mobilità, “il settore dei trasporti dovrà contribuire in modo importante al raggiungimento dei target del ‘Fit for 55, attraverso l’uso di tutte le soluzioni tecnologiche che la ricerca e il mercato metteranno a disposizione, dall’elettrico, con le relative stazioni di ricarica da rendere capillari sul territorio nazionale, all’idrogeno, ai biocarburanti”. Con 83 voti favorevoli, 57 contrari e 6 astensioni, ieri l’assemblea del Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del DL 13/2023 sul Piano di ripresa. Il decreto legge era stato modificato durante l’esame in commissione Il decreto Mase-Mef sul contributo per le spese di riscaldamento delle famiglie nel quarto trimestre 2023 previsto dal DL Bollette va emanato “quanto prima” per arrivare pronti e, vista l’ampia platea dei beneficiari (18 milioni) è preferibile un sistema di erogazione diretto dall’Agenzia delle entrate ai venditori. Lo ha suggerito oggi il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, in audizione davanti alle commissioni Finanze e Affari Sociali della Camera, evidenziando inoltre “criticità” se la compensazione dovesse valere solo per una parte dell’inverno, come attualmente previsto. Si è tenuto ieri in commissione Attività produttive della Camera il secondo giro di audizioni sulle risoluzioni Peluffo e Appendino relative alla rete carburanti. Dopo Motus-E, Aspi, Anisa e i sindacati, intervenuti l’altro ieri, ieri sono stati ascoltati dalla commissione il presidente di Unem Claudio Spinaci e il responsabile relazioni istituzionali di IP Francesco Luccisano.Secondo Spinaci, i punti vendita della rete carburanti andrebbero portati da circa 22mila a circa 15mila, con un “taglio drastico” – “nell’ordine del 20-30%” – delle pompe di benzina in autostrada. Per quanto riguarda l’illegalità nel settore, Spinaci ha spiegato che le norme introdotte finora “hanno dato un primo contenimento, una circoscrizione del fenomeno. Siamo in una fase di miglioramento. Il dato che ho visto in una delle due risoluzioni non è assolutamente credibile. Tutti gli enti che si sono occupati del fenomeno parlano di un’illegalità che va dal 5 al 10%, che significa dai 2 ai 4 miliardi in fase di contrazione. I 13 miliardi citati sono incompatibili con la realtà: significherebbe che un litro su tre evade l’accisa”. Nel rapporto con i gestori – ha detto Spinaci – Unem auspica l’applicazione dei contratti tipizzati a tutti gli operatori. Secondo Luccisano, più che imporre dall’alto un taglio dei punti vendita, si potrebbe “definire un regime volontario di ridimensionamento, che preveda incentivi per le chiusure dei punti vendita, unito a facilitazioni burocratiche ed economiche per le bonifiche. Per farlo si può ipotizzare la creazione di un fondo pubblico o l’utilizzo di un credito d’imposta o altri strumenti di sostegno”. Mentre si aspetta l’elettrico, ha detto, bisognerebbe puntare a decarbonizzare i trasporti aumentando la quota bio nei carburanti tradizionali. IP ritiene fondamentale che le colonnine di ricarica vengano installate nelle pompe di benzina esistenti ma, per agevolare l’installazione, chiede un regime autorizzativo semplificato, un’agevolazione per le bonifiche, la possibilità di convertire le licenze Oil in licenze non Oil, e chiede di dare priorità all’operatore nell’installazione di colonnine nell’area autostradale di competenza. Sull’illegalità, secondo Luccisano, “la digitalizzazione ha funzionato, ma l’illegalità si evolve sempre e non bisogna fermarsi. Bisogna tenere alta l’attenzione sui depositi di carburante” che sono cresciuti esponenzialmente, anche a fronte di una riduzione dei punti vendita. Per combattere il fenomeno, IP propone di estendere l’Infoil a tutti i depositi commerciali, di ampliare l’e-das a tutta la rete carburanti e di integrare le banche dati come l’Osservaprezzi e l’Anagrafe carburanti. Secondo IP, infine, va rafforzato il ruolo del gestore. Due note durissime, diffuse tra sabato e martedì, per stigmatizzare quanto stabilito dal Mimit con il decreto su comunicazione dei prezzi ed esposizione del cartello con il prezzo medio regionale. Le iniziative sono di Fegica e Faib, a valle della circolazione del DM firmato che attua quanto previsto dal decreto-legge sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti
POLICY FOCUS – EUROPA
Dopo anni di isolamento regionale, la Turchia sembra aprire spiragli di dialogo coi paesi vicini. Un accenno di distensione frutto di scelte obbligate. Infatti, il terremoto che ha devastato l’area meridionale del paese lo scorso febbraio e le imminenti elezioni (il prossimo 14 maggio i turchi saranno chiamati a votare per il Presidente e per il Parlamento) hanno obbligato il governo di Erdogan a riaprire il dialogo con il resto della regione, sia sul versante mediorientale sia nel Mediterraneo orientale. In vista del G7 energia ambiente del 15-16 aprile a Sapporo, in Giappone, si lavora alle bozze di comunicato finale, non senza discussioni e divergenze, ad esempio sul ruolo di gas, idrogeno e ammoniaca. Secondo un articolo uscito oggi sul Financial Times, ad esempio, Regno Unito, Canada e Francia avrebbero espresso riserve sull’idea, fortemente sostenuta dal Giappone, di riconoscere nella risoluzione che alcuni paesi stanno valutando idrogeno e derivati come strumenti per conseguire l’obiettivo di una generazione elettrica a zero emissioni. In particolare, UK e Francia avrebbero chiesto di aggiungere la condizione che venga dimostrato l’allineamento di tali strumenti con l’obiettivo degli 1,5 gradi e il Canada di rimuovere i passaggi che descrivono H2 e ammoniaca come mezzi efficaci di riduzione delle emissioni. Ieri l’Agenzia federale per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (Epa) ha presentato due proposte per nuovi standard di emissioni per i veicoli leggeri e medi e per i veicoli pesanti. Le nuove regole si applicheranno nel periodo tra il 2027 e il 2032, visto che il periodo 2023-26 è già coperto dalla legislazione vigente. I regolamenti impongono limiti più stringenti per le emissioni di CO2 e di inquinanti alle case auto. Ne risulta, secondo i calcoli dell’Epa, che il 67% dei veicoli leggeri venduti nel 2032 dovranno essere elettrici. Il 46% dei veicoli di peso medio venduti nel 2032 dovranno essere elettrici. Nella nota di accompagnamento delle proposte, invece, non è indicato un obiettivo per i veicoli pesanti.
POLICY FOCUS – MERCATI
Sui circuiti elettronici internazionali, dopo la pausa di Pasqua, le quotazioni del petrolio sono tornate a salire, mentre le tensioni intorno Taiwan si acuiscono. Il Brent e il Wti hanno guadagnato poco meno di due dollari al barile, posizionandosi rispettivamente sopra quota 87 e 83 dollari al barile. Parlando al Columbia Global Energy Summit, Fatih Birol, segretario generale dell’Aie, ha affermato che i prezzi del petrolio potrebbero salire nella seconda metà dell’anno, a causa della minor offerta Opecplus. Il direttore esecutivo dell’Aie ha anche affermato che l’Europa potrebbe avere difficoltà a garantire l’approvvigionamento energetico il prossimo inverno, soprattutto se farà a meno del Gnl russo. Tuttavia, non tutti sono d’accordo con Birol, anzi: l’Energy Information Administration Usa, Citi e Morgan Stanley sono preoccupati per la domanda globale e quindi non credono che il prezzo delle materie prime salirà. Edward Morse di Citi ha da parte sua sottolineato che bisogna vedere cosa sta realmente accadendo all’economia cinese, dove la ripresa sembra “più lenta”. Semmai, l’aumento dei prezzi potrebbe essere “un fenomeno di fine anno”. Invece, secondo Scott Sheffield di Pioneer Natural Resources, il greggio potrebbe salire a 90 dollari entro la fine dell’anno e successivamente a 100 dollari al barile. Intanto, stando agli ultimi dati Doe, le scorte Usa di greggio sono leggermente aumentate a fronte di un tasso di utilizzo delle raffinerie sceso dall’89,6% all’89,3% e di importazioni di greggio a loro volta scese da 7,1 a 6,2 milioni di barili giorno. Cinquanta nuove motrici Mercedes-Benz Actros e un accordo raggiunto con Eni per la fornitura del biocarburante Hvo 100% per i nuovi automezzi. L’annuncio è della società di trasporti e logistica altoatesina Fercam. La società ha avviato nel dicembre 2021 la sperimentazione con Hvo attraverso l’installazione presso la propria sede di Bolzano di una pompa di distribuzione dedicata. Le nuove motrici Mercedes-Benz Actros Euro 6 sono state appositamente dotate di serbatoio con capacità tale da essere in grado di coprire fino a 3.000 km. Il valore del “paniere Opec”, derivante dalle quotazioni spot dei tredici greggi che compongono e che funge da riferimento per le valutazioni economiche dell’Opec, è risultato in marzo scorso pari a 78,45 dollari barile, in calo di 3,43 dollari dagli 81,88 dollari di gennaio (-4,2%). Nei primi tre mesi dell’anno, il paniere si è attestato a 80,56 dollari, in calo dagli 98,11 dollari dei primi tre mesi dell’anno scorso.