Il termine per la presentazione degli emendamenti al DL Trasparenza è stato fissato a mercoledì 1° febbraio alle 10. Il ministro Urso, intanto, ha fatto ulteriori aperture e confermato la convocazione del tavolo l’8 febbraio. Sabato, in visita a Catania agli stabilimenti ST Microelectronics, il ministro delle Imprese Adolfo Urso, sollecitato dai giornalisti, è tornato sull’argomento: “Siamo disponibili, sulla base delle sollecitazioni che giungeranno in Parlamento, ad eventuali ulteriori modifiche migliorative sempre a garantire la trasparenza”, ha detto. “Le associazioni dei gestori, dando un giudizio del percorso che il governo ha intrapreso, hanno sospeso lo sciopero in atto evitando disagi ai cittadini. Anche per questo, peraltro, il tavolo permanente che abbiamo insediato due settimane fa riprenderà l’8 febbraio con tre questioni importanti e significative che loro hanno posto per il riordino complessivo del settore”.Giovedì sono arrivate anche le osservazioni della Conferenza delle Regioni sul decreto-legge, con la richiesta di un maggiore coinvolgimento Dopo la chiusura, il 22 gennaio 2023, della finestra di presentazione delle offerte vincolanti per il potenziamento della capacità, Tap attiverà il primo livello di espansione che prevede una capacità aggiuntiva per 1,2 miliardi di metri cubi all’anno, attraverso contratti di trasporto a lungo termine, disponibile a partire dal 2026. Lo fa sapere la stessa società gestore del gasdotto Transadriatico che porta in Italia il gas azero attraverso Turchia, Grecia e Albania, aggiungendo che nel corso del 2023 è prevista una seconda fase vincolante in cui gli operatori interessati potranno presentare le proprie offerte. Per il prossimo aggiornamento mensile delle bollette gas, che l’Arera annuncerà questa settimana, è prevedibile un deciso calo. E’ quanto suggerisce l’andamento del mercato all’ingrosso della commodity. Nei primi 30 giorni di gennaio la media del Psv day ahead rilevata da Alba Soluzioni si attesta a circa 67,1 €/MWh contro i 116 circa di gennaio. L’uso di miscele di biocarburanti e cherosene porta a una riduzione fino al 40% delle emissioni inquinanti complessive. È quanto rilevato in uno studio Enea pubblicato sulla rivista internazionale Toxics, con test condotti su un jet militare.La ricerca è stata condotta dai ricercatori di Enea in collaborazione con Aeronautica Militare nell’ambito dell’accordo di cooperazione in materia di utilizzo di biocombustibili nel settore dell’aviazione. Lo studio coinvolge anche il Cnr e il ministero dell’Ambiente.
POLICY FOCUS – EUROPA
Sabato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i ministri degli Esteri Antonio Tajani e dell’Interno Matteo Piantedosi sono stati a Tripoli per una missione nel Paese. Gli esponenti del governo sono stati accompagnati durante la missione dall’amministratore di Eni Claudio Descalzi. In occasione della visita, Meloni ha incontrato il primo ministro del governo di unità nazionale libico Abdel Hamid al-Dabaib. In seguito i due governi hanno firmato accordi su cooperazione, energia e flussi migratori. Meloni ha avuto un bilaterale con il presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato di Libia Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi. Mentre la presidenza di turno svedese non considera per ora la situazione energetica europea una priorità, dando invece spazio alle politiche di difesa, la Commissione europea continua a visitare Paesi extra-UE in preparazione del prossimo inverno. Il vicepresidente Frans Timmermans è oggi in Messico per la COP28, mercoledì incontra poi il presidente di Eurelectric e l’AD di E.ON; giovedì riceve i leader della Renewable Hydrogen Coalition. La commissaria all’Energia Kadri Simson, dopo una serie di incontri con esponenti del mondo energetico francese, è venerdì e sabato a Baku, Azerbaigian, per il nono ministeriale del Southern Gas Corridor. Diversi i momenti d’incontro su energia e clima tra l’esecutivo europeo e il governo australiano. Non mancheranno poi gli incontri con ministri di Lettonia, Paesi Bassi e Danimarca L’UE continua a fare affidamento in gran parte sui combustibili fossili per il suo approvvigionamento energetico complessivo, come dimostra il rapporto tra combustibili fossili ed energia lorda disponibile (la domanda totale di energia di un paese o di una regione). Nel 2021, i combustibili fossili costituivano il 70% dell’energia lorda disponibile nell’UE, rimanendo allo stesso livello del 2020. Questa percentuale è diminuita notevolmente negli ultimi decenni. Dal 1990, primo anno per il quale sono disponibili i dati, è diminuito di 13 punti percentuali (pp), principalmente a causa dell’aumento delle energie rinnovabili. È quanto sottolinea Eurostat.
POLICY FOCUS – MERCATI
Enel Green Power (EGP) ha stabilito un nuovo record nel 2022 costruendo 5.223 MW di nuova capacità rinnovabile, comprensivi di 387 MW di sistemi di accumulo (BESS, Battery Energy Storage Systems), in aumento rispetto al risultato dell’anno precedente. La nuova capacità comprende più di 80 impianti, principalmente solari (2.622 MW) ed eolici (2.160 MW).In aggiunta ai 5.223 MW costruiti nell’anno, EGP ha raggiunto un record anche in termini di nuova capacità rinnovabile in costruzione al 31 dicembre 2022, con 67 impianti per un totale di circa 7.200 MW, inclusi 900 MW di batterie. Inoltre, EGP ha segnato un record in termini di energia prodotta nell’anno da fonti rinnovabili, con circa 124 TWh totali, di cui: 65,9 TWh da eolico e solare (in crescita di 10,5 TWh rispetto al 2021), 52 TWh da idroelettrico e 6 TWh da geotermico.Nello stesso anno, anche la pipeline di progetti in sviluppo ha stabilito un record, con 455 GW inclusivi di impianti rinnovabili, batterie e capacità già in execution, in aumento di circa il 24% rispetto al risultato dell’anno precedente. Le riserve di gas negli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in Europa sono scese al di sotto del 75%, rimanendo però ai massimi storici per questa stagione. Il prelievo dalle strutture di immagazzinamento risulta invece in linea con la media pluriennale. Ciò detto, restano inferiori le richieste di transito del gas russo attraverso il territorio ucraino, che hanno perso il 44% dall’inizio di gennaio.Più nel dettaglio, osserva Tass, il prelievo di gas dei paesi dell’UE ammontava a 546 milioni di metri cubi il 28 gennaio (il livello minimo giornaliero negli ultimi tre anni), secondo i dati forniti da Gas Infrastructure Europe (GIE). Nel frattempo, il pompaggio al loro interno è stato pari a 20 milioni di metri cubi.Dall’inizio della stagione di riscaldamento il 14 novembre scorso, i paesi dell’UE hanno ritirato 27,9 miliardi di metri cubi di gas dagli impianti di stoccaggio sotterranei. Attualmente gli impianti europei sono pieni per circa il 74% (20,1 punti percentuali in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni a questa data), con poco più di 80 miliardi di metri cubi di gas stoccati al loro interno.Le richieste di transito di gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina per il 30 gennaio rimangono invece a un livello inferiore di 24,2 milioni di metri cubi attraverso la stazione di distribuzione del gas di Sudzha, secondo i dati diffusi sul sito web dell’operatore del sistema di trasmissione del gas dell’Ucraina (GTSOU). Di conseguenza, le forniture di gas all’Europa attraverso l’Ucraina sono diminuite del 44% dall’inizio di gennaio. In precedenza erano rimasti sui 42-43 mln di metri cubi al giorno. La piattaforma Ue per gli acquisti comuni di gas sarà operata da Prisma, selezionata dalla Commissione europea sulla scorta del regolamento 2022/2576. Lo ha annunciato oggi la stessa Prisma, che ha già avviato uno studio approfondito per mettere a punto il meccanismo di procurement in vista del primo acquisto congiunto di gas che Bruxelles vuole concludere prima dell’estate (QE 16/1). Quella di Prisma appare come una scelta naturale, considerato che la società con sede a Lipsia creata nel 2012 gestisce attualmente la capacità di trasporto e stoccaggio gas e rigassificazione di oltre 3.000 soggetti su 20 mercati europei. Operano al momento su Prisma 46 Tso di Austria, Belgio, Cechia, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia e Spagna, gran parte di quali sono anche azionisti della società (come ad esempio Snam).