Riaprire il dibattito sul nucleare in Italia, con l’obiettivo di installare alcuni impianti di produzione Smr (Small modular reactor) al 2030-35, soprattutto a servizio di grandi clienti industriali e distretti produttivi, con costo di produzione fisso e competitivo a lungo termine e tempi di costruzione simili a quelli di una centrale convenzionale. Così Nicola Monti, a.d. di Edison, ha dettagliato in un confronto con la stampa il “piano nucleare per l’Italia” oggetto dell’accordo di oggi con la casa madre Edf e con il gruppo Ansaldo Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato i due comunicati sulla quantificazione dei volumi dello stoccaggio strategico gas e dello stoccaggio minerario per il 2023-2024. Il primo è confermato a 4,62 miliardi di mc, il secondo è fissato a 126,1 milioni di mc. Si attende ora la pubblicazione del decreto annuale sull’assegnazione della capacità di stoccaggio per il prossimo anno termico. Acer ha annunciato di aver aggiornato la metodologia di valutazione del prezzo del Gnl in vista dell’atteso lancio del benchmark del Gnl a fine mese. Dall’8 marzo, l’Agenzia per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell’energia inizierà ad applicare una versione aggiornata (Beta 2.0) della metodologia per la valutazione dei prezzi del gas naturale liquefatto. Martedì alle 11 l’assemblea della Camera svolge interpellanze e interrogazioni. Ancora alle 11, la commissione Bilancio del Senato ascolta il ministro dell’Economia Giorgetti sul DL Semplificazioni. Poi, alle 13, la commissione ascolta il ministro per il Pnrr Fitto sul DL Semplificazioni. Alle 14 la commissione Finanze ascolta Ance e Confedilizia sui crediti d’imposta. Dalle 14:30 l’assemblea della Camera discute le mozioni sulla direttiva case green e sulle agevolazioni per l’efficienza energetica. Alle 15:30 la commissione Bilancio del Senato riprende l’esame del DL Semplificazioni. Alle 16:30 l’assemblea del Senato comincia l’esame del DL Carburanti. Mercoledì alle 14:15 la commissione Finanze svolge interrogazioni su questioni di competenza Mef. Alle 15 in assemblea alla Camera si tiene il question time. Ancora alle 15, la commissione Ambiente della Camera svolge interrogazioni su questioni di competenza Mase. Giovedì alle 14 la commissione Finanze esamina il DL Superbonus. Venerdì alle 9:30 l’assemblea della Camera svolge le interpellanze urgenti. Sì al credito d’imposta per la spesa relativa all’acquisto del gas naturale per la produzione di energia elettrica destinata all’autoconsumo. Lo ha fatto sapere l’Agenzia delle Entrate con Risposta n. 231 del 1° marzo2023.
POLICY FOCUS – EUROPA
Entro il 2030, l’Unione europea dovrà sviluppare una capacità di manifattura nelle tecnologie verdi sufficiente a coprire almeno il 40% dei propri obiettivi climatici. In particolare, l’industria europea dovrà produrre da sé il 40% della domanda interna di pannelli fotovoltaici, l’85% delle turbine eoliche, il 60% delle pompe di calore, l’85% delle batterie e il 50% degli elettrolizzatori. È quanto si legge nel primo capitolo della bozza di regolamento europeo Net Zero Industry Act, anticipato oggi da Euractiv. Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, e Sultan Ahmed Al Jaber, ministro dell’Industria e delle Tecnologie Avanzate degli Emirati Arabi Uniti e direttore generale e amministratore delegato di Adnoc, hanno firmato sabato in Abu Dhabi un Memorandum of Understanding (MoU) che delinea un quadro di cooperazione per futuri progetti congiunti in ambito di transizione energetica, sostenibilità e decarbonizzazione. Lo annuncia una nota di Eni. La firma è avvenuta alla presenza del presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e dello sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti. Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, gli Emirati Arabi Uniti stanno discutendo internamente sulla prospettiva di lasciare l’OpecPlus, perché vorrebbero vedersi assegnata una quota di produzione petrolifera superiore a quella assegnata. L’uscita di Abu Dhabi dall’OpecPlus indebolirebbe moltissimo l’organizzazione, che è nata proprio grazie all’ascesa di Mohammed bin Zayed negli Emirati e Mohammed bin Salman in Arabia Saudita, oltre sei anni fa. Completare la riforma del mercato elettrico “nel 2023”, istituire un “fondo sovrano europeo” contro l’Inflation Reduction Act statunitense, rilanciare lo strumento degli Ipcei a partire da due nuovi progetti sull’idrogeno. Sostenere la transizione dell’auto senza aumentare la dipendenza dall’estero. Sono alcuni dei punti principali della dichiarazione congiunta firmata venerdì scorso dal ministro delle Imprese Adolfo Urso e dal suo omologo francese Bruno Le Maire. Ricordiamo che, negli scorsi mesi, la Germania aveva proposto di rimandare la riforma del mercato elettrico a dopo le elezioni europee del 2024. Berlino, inoltre, è da sempre contraria a nuovi fondi per finanziare la risposta europea all’Ira americana.
POLICY FOCUS – MERCATI
Nel 2022, il gettito da accise sull’energia ha totalizzato 25 miliardi 359 milioni, in calo per 1 miliardo 875 milioni di euro rispetto all’anno precedente, quando dalle medesime voci di bilancio entrarono nelle casse dello Stato 27 miliardi 234 milioni di euro. Secondo i dati consuntivi diffusi dal Mef sulle entrate tributarie, in dicembre scorso sono entrati nelle casse dello Stato dalle accise sull’energia 2 miliardi 739 milioni di euro, in calo del 27,1% (-1 miliardo e 18 milioni) rispetto ai 3 miliardi 757 milioni di euro dello stesso mese del 2021. Sull’andamento ha influito il consistente calo del gettito da accise sugli oli minerali, che – sempre nel periodo di riferimento, durante il quale era ancora in vigore una parziale riduzione delle accise – è diminuito dal 32%, cioè poco più di un miliardo di euro, a 2 miliardi 127 milioni, da 3 miliardi 130 milioni dello stesso mese del 2021. Il mese di febbraio è stato positivo per i margini alla pompa sui carburanti, sia per la benzina che per il diesel. Infatti, la media mensile della benzina è salita di 24 millesimi a 0,201 euro per mille litri, quella del diesel di 63 millesimi a 0,252. Andamento discordante per le medie degli ultimi 12 mesi: quella della benzina è salita di 3 millesimi a 0,225, quella del diesel è salita di 8 millesimi a 0,208. Dalla media degli ultimi 12 mesi sta per essere tagliato fuori il mese di marzo 2022, quando i margini sui carburanti del diesel scesero in territorio negativo a causa dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina La produzione di petrolio e gas condensato in Russia è stata di 11,05 milioni di barili al giorno (bpd) nel febbraio 2023, dopo essere tornata al livello di febbraio 2022, quando non erano ancora state imposte sanzioni all’industria petrolifera russa. È quanto emerge dal rapporto dell’Energy Development Center.” Alla fine di febbraio, la produzione di petrolio in Russia ha raggiunto i livelli del febbraio 2022 di 11,05 milioni di barili al giorno, compensando completamente il calo dovuto alle sanzioni e alle restrizioni imposte da allora”, afferma il rapporto. Gli esperti sottolineano che inizialmente il governo russo si stava preparando a uno scenario diverso, prevedendo un calo della produzione di petrolio e un aumento dei prezzi all’esportazione. L’Energy Development Center ricorda che il budget per il 2023 è stato formato sulla base di una riduzione della produzione di petrolio e gas condensati a 490 milioni di tonnellate (-8,2% entro il 2022), e il prezzo del petrolio incluso nel budget è di 70,1 dollari al barile con il cambio dollaro/rublo di 68,1 rubli.