Ieri si è tenuto un secondo vertice tra i capigruppo di maggioranza in commissione e il governo sul DL per la trasparenza dei prezzi dei carburanti. Le posizioni, però, restano cristallizzate: il governo vuole il cartello col prezzo medio, Lega e Forza Italia, come chiesto dai gestori, vogliono sostituire il cartello con il QR Code che rimanda all’Osservaprezzi. Il governo ha proposto ai capigruppo di affiancare il QR Code al cartello col prezzo medio. La commissione Attività produttive della Camera tornerà a esaminare il controverso disegno di legge non prima del 14 febbraio. Al momento non è stato programmato un nuovo incontro tra capigruppo e governo ma una fonte prevede che ce ne saranno certamente da qui a martedì prossimo. L’Italia non solo hub del gas del Mediterraneo ma anche dell’elettricità, da produrre qui con fonti rinnovabili ed esportare negli altri Paesi d’Europa. È l’idea sostenuta oggi dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e dal ministro delle Imprese Adolfo Urso all’evento di Elettricità Futura “Il piano 2030 del settore elettrico: le opportunità per la filiera italiana”. L’evento è stato l’occasione per presentare lo studio Enel Foundation con Althesys ed Elettricità Futura “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030”. Rinnovando un appello finora caduto nel vuoto, Confindustria ha chiesto in una nota al governo di abbassare il prezzo dell’Electricity Release, il provvedimento del governo Draghi per la fornitura di elettricità alle imprese a prezzi calmierati, perché nel frattempo il prezzo di mercato è molto sceso – 174 euro a MWh la media di gennaio e 167 finora quella di febbraio – ed è oggi molto al di sotto di quello “politico” previsto dal meccanismo (210).
POLICY FOCUS – EUROPA
La continua revisione delle norme sugli aiuti di stato dell’UE sta creando troppa confusione per le imprese. Lo ha affermato il commissario al Mercato Interno, Thierry Breton, che parlando col Financial Times ha criticato la risposta di Bruxelles al Piano Usa per il sostegno alle tecnologie green. Intervenendo alla vigilia del difficile vertice di domani in cui il Consiglio UE – a cui per l’italia parteciperà la premier Giorgia Meloni – discuterà su come rispondere al Piano da 369 miliardi di dollari di agevolazioni fiscali statunitensi e altri incentivi ai sensi dell’Inflation Reduction Act (Ira). Sarà difficile per la società petrolifera di Stato norvegese Equinor aumentare ulteriormente la sua produzione di gas dopo averla aumentata l’anno scorso di circa l’8% e se vuole riempire i suoi stoccaggi l’Europa dovrà ridurre i consumi. Lo ha dichiarato oggi a Bloomberg TV l’a.d. Anders Opedal. Equinor è attualmente il maggior fornitore individuale di gas all’Europa dopo che nell’ultimo anno la russa Gazprom ha ridotto la propria quota dal 40% a meno del 10% delle importazioni del Continente.”Riteniamo che la domanda di gas dovrà ridursi per riuscire a riempire gli stoccaggi a un certo livello, poiché il gas russo sarà meno disponibile nel 2023 rispetto al 2022″, ha detto Opedal. La Turchia sta riparando i danni provocati dal devastante terremoto del 6 febbraio in TUrchia e Siria al principale oleodotto per l’esportazione di petrolio dall’Iraq al porto mediterraneo di Ceyhan e spera di riavviare il flusso di esportazioni tra 2-3 giorni. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero dell’Energia turco l’ 8 febbraio al Platts. Una dimostrazione che il mercato dei combustibili fossili non accenna a volersi fermare viene dagli utili di ExxonMobil, Chevron, BP e Shell che nel 2022 hanno raggiunto la cifra record di 160 miliardi di dollari. Questo, fa notare il Financial Times, rende prevedibile l’introduzione di ulteriori tasse straordinarie su questi profitti. Tasse che servirebbero ad sostenere la riduzione delle emissioni causate da un’industria, che grazie all’aumento dei prezzi dell’energia, è più forte che mai.Ma – si domanda il FT – davvero l’unica opzione? Secondo il giornale, un’alternativa potrebbe essere un’idea che gli accademici britannici promuovono da anni. L’obbligo di recuperare e stoccare la C02. Non è la prima volta che in Inghilterra si parla di Ccs. L’idea di un sistema di cattura e stoccaggio del carbonio, regolamentato per legge, è infatti uno dei punti promossi dal capo della revisione del net zero governativo, Chris Skidmore. Ne parla il deputato nel suo report sulle ambizioni net zero del Regno Unito. Secondo Skidmore, la Ccs potrebbe essere un modo alternativo per far pagare le emissioni delle aziende di combustibili fossili, contribuendo così un’azione più concreta sul clima ad un costo relativamente accessibile.
POLICY FOCUS – MERCATI
Terna ha pubblicato ieri sera gli esiti della procedura per l’assegnazione di un massimo di 2.500 MW di servizio di riduzione dei consumi elettrici per il periodo dal 10 febbraio al 31 dicembre 2023. E’ risultato aggiudicato solo poco più del 10%, in tutto 258 MW a 13 tra operatori industriali e società specializzate in aggregazione e servizi di flessibilità. Considerata la persistente volatilità del mercato gas, che potrebbe tornare a scoraggiare il riempimento delle scorte di gas, il comitato di consultazione per lo stoccaggio gas presso Snam, che riunisce imprese utenti del servizio e altri stakeholder, chiede di replicare anche quest’anno meccanismi incentivanti per il riempimento. E’ quanto si legge in una lettera del Comitato al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e al Gse. Secondo un nuovo rapporto dell’Aie, nei prossimi tre anni le fonti rinnovabili domineranno la crescita dell’offerta di energia elettrica a livello mondiale, in quanto, insieme al nucleare, riusciranno a soddisfare la maggior parte dell’aumento della domanda globale fino al 2025, rendendo improbabile un aumento significativo delle emissioni di carbonio del settore energetico.Dopo il leggero rallentamento dello scorso anno, che ha portato la domanda al 2% a causa delle turbolenze della crisi energetica globale e delle condizioni climatiche eccezionali in alcune regioni, si prevede che la crescita della domanda mondiale di elettricità acceleri fino a raggiungere una media del 3% nei prossimi tre anni, secondo il rapporto dell’AIE sul mercato dell’elettricità 2023. Le economie emergenti e in via di sviluppo in Asia sono le forze trainanti di questo ritmo più veloce, che rappresenta un passo avanti rispetto alla crescita media del 2,4% degli anni precedenti la pandemia.Oltre il 70% dell’aumento della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni dovrebbe provenire da Cina, India e Sud-Est asiatico, anche se permangono notevoli incertezze sull’andamento della Cina, la cui economia sta uscendo dalle rigide restrizioni della Covid. Attualmente si prevede che la quota della Cina nel consumo globale di elettricità salga a un nuovo record di un terzo entro il 2025, rispetto a un quarto nel 2015. Allo stesso tempo, le economie avanzate stanno cercando di espandere l’uso dell’elettricità per sostituire i combustibili fossili in settori come i trasporti, il riscaldamento e l’industria.