L’Assemblea del Senato ha approvato definitivamente il Ddl n. 555 di conversione, con modificazioni, del DL n. 5/2023 sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti, la cui discussione è stata avviata nella seduta di ieri. Il provvedimento è stato licenziato dalla commissione Industria il 1° marzo senza modifiche rispetto al testo trasmesso dalla Camera In febbraio i consumi elettrici hanno registrato un nuovo calo, ma di gran lunga il meno pronunciato da molti mesi a questa parte, intorno a un -2% contro il -4,6% di gennaio e i -9,1% di dicembre, in un contesto di prezzi in decisa flessione e con un mix che conferma, accentuandoli ulteriormente, il forte calo dell’idroelettrico e la ripresa del carbone, già visti lo scorso anno. La quota di Fer scende a circa il 28% dei consumi, contro il 34% circa di due anni fa. Le misure adottate dai governi contro il caro energia nel 2022 hanno determinato effetti sull’indebitamento netto per il 2022 per circa 60 miliardi di euro. Di questi, circa 46,43 miliardi di euro derivano dalle misure direttamente rivolte a contenere la spesa per elettricità, gas e carburante e circa 14,04 miliardi destinati ad ulteriori misure volte a tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori e delle famiglie (circa 12,49 miliardi di euro) e a sostenere le imprese (circa 1,55 miliardi di euro) favorendone la liquidità e promuovendo processi di conversione energetica e di miglioramento della loro efficienza energetica. È quanto scrivono il Servizio studi del Senato e il Servizio bilancio della Camera nel rapporto “Effetti finanziari per l’esercizio 2022 delle misure adottate contro il caro energia”. La diminuzione dei prezzi del gas dai 350 euro/MWh della scorsa estate fin sotto i 50 euro “è stata favorita dalla ricostituzione delle scorte e dalla riduzione dei consumi in un inverno fortunatamente mite”. Ma “l’incertezza sulle forniture rimane elevata e non si può escludere che ulteriori sviluppi negativi di natura geopolitica possano determinare nuovi, marcati, rincari, oltre che per il gas naturale, per il petrolio e suoi derivati”. Lo ha detto questa mattina il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla quattordicesima edizione della Conferenza annuale Maeci – Banca d’Italia sul tema “La transizione necessaria: il futuro dell’energia, tra geopolitica e crescita sostenibile”. Il delicato equilibrio dei prezzi, il tema sociale/ambientale, la concentrazione in determinate aree geografiche e la conseguente dipendenza dall’estero. Sono alcune delle principali criticità legate alle “materie prime critiche” (Critical raw materials, Crm) evidenziate da un rapporto Enea. Secondo cui “la transizione energetica sembrerebbe camminare sulla lama di un rasoio”. Per quanto riguarda in particolare l’Europa e l’Italia, lo studio evidenzia come quella del riciclo possa essere la via maestra da seguire. Mentre la prospettiva dello sfruttamento delle risorse nazionali appare “realisticamente limitata”. Giorgia Meloni vuole un amministratore delegato donna. La presidente del Consiglio sceglie l’occasione della Festa dell’8 marzo per lanciare un messaggio in vista delle prossime nomine delle partecipati statali che per l’energia vedrà coinvolte Eni, Enel e Terna: “La sfida non è quante donne siedono in un consiglio di amministrazione, la sfida è quando avremo il primo amministratore delegato di una società partecipata statale donna, perché – ve lo annuncio – è uno degli obiettivi che mi do, credendo che il vero valore di una competizione ad alto livello sta nella qualità prima che nella quantità dei ruoli”, ha dichiarato ieri intervenendo alla cerimonia di presentazione del nuovo allestimento della Sala delle Donne della Camera dei deputati, dedicata alle prime donne entrate a far parte delle istituzioni della Repubblica italiana. Galleria aggiornata con il ritratto di Meloni quale prima donna a ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio. Il biometano può aiutare la transizione e l’agricoltura garantendo anche una maggiore sicurezza complessiva al sistema energetico. Si chiude con questa consapevolezza Biogas Italy 2023 quest’anno dedicata a “Farming Possible”.“Abbiamo innanzitutto delle certezze: che il biometano ottenibile dall’agricoltura può contribuire sia al raggiungimento di una maggiore sicurezza energetica del nostro paese che ad accelerare la fase di transizione agri-ecologica delle aziende agricole”, ha detto il presidente del Consorzio italiano biogas (Cib) Piero Gattoni ai nostri microfoni. “Quindi la digestione anaerobica che produce biogas e biometano è una tecnologia che non solo è importante come infrastruttura per la produzione energetica ma nel settore primario permette di avere una produzione di cibo di qualità più sostenibile, quindi una perfetta sinergia di quello che è uno dei modelli e delle nostre eccellenze del made in Italy in giro per il mondo. Abbiamo quindi la certezza che la strada è tracciata, dovremmo arrivare a produrre a breve oltre 2 mld e 600 mln di metri cubi di biometano. Per dare un’idea di circa il 10% di quello che è il consumo di gas naturale, in modo sostenibile rafforzando le filiere locali, creando posti di lavoro e investimenti che andranno a rafforzare l’industria italiana”.
POLICY FOCUS – EUROPA
“Non stiamo perdendo di vista l’obiettivo della decarbonizzazione: per stabilizzare l’approvvigionamento, costruiremo nuove centrali elettriche a gas che in futuro potranno funzionare con l’idrogeno”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz intervenendo ieri all’assemblea dell’associazione dei servizi locali Vku. Nel testo del discorso Scholz scrive che la capacità dei nuovi impianti sarà di 17-21 GW. C’è ancora incertezza sul quanto accaduto alle due condotte Nord Stream 1 e 2 colpite da un’esplosione questa estate. Ieri il New York Times ha riferito, citando funzionari statunitensi, che nuove evidenze di intelligence attribuiscono a un “gruppo filo-ucraino” gli attacchi che però non sarebbero stati comunicato al Kiev. A sorpresa il quotidiano tedesco Zeit ha poi riferito che gli inquirenti avrebbero addirittura individuato la nave utilizzata per effettuare l’attacco. Anche oggi l’Ucraina ha smentito qualsiasi coinvolgimento mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che “gli autori dell’attacco vogliono distogliere l’attenzione. Questo è un chiaro scoop coordinato” riferendosi ai due articoli di giornale. Peskov ha definito la vicenda “strana”.”Sembra un crimine mostruoso”, e ha quindi chiesto che sulla questione venga svolta un’inchiesta “chiara e tempestiva con tutti coloro i quali possono aiutare a far luce” su quanto accaduto. “Non mi stupirei se la presunta ‘indagine’ portasse gli occidentali e i loro giornali a scoprire che i gasdotti Nord Stream sono stati distrutti da un delfino bombardiere fuggito dalla Crimea all’Ucraina” ha ironizzato in un messaggio su Telegram, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Ovviamente seguiamo la vicenda ma è necessario attendere ulteriori accertamenti per poi fare valutazioni da parte del governo sulla base di questi riscontri e non trarre prematuramente conclusioni” ha detto dal canto suo la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, secondo quanto riportano i media tedeschi. Sempre dalla Germania è arrivata la conferma di una nave sospetta che avrebbe solcato il punto in cui sarebbero stati colpiti i due gasdotti tra il 18 e il 20 gennaio: Berlino ha infatti confermato di aver individuato e fatto perquisire a gennaio una nave che potrebbe essere collegata, secondo quanto riferito dalla Dpa, che cita l’ufficio del procuratore generale di Karlsruhe. Intanto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha dichiarato essere fondamentale proteggere le infrastrutture: “Quello che sappiamo è che c’è stato un atto di sabotaggio, non abbiamo determinato chi ci sia dietro, ci sono indagini nazionali in corso e non possiamo dire nulla finché non termineranno”. Entro il 2030 almeno il 40% delle tecnologie “pulite” utilizzate nella Ue dovranno essere “made in Europe”. E’ l’ambizioso obiettivo del Piano per l’industria (“Net Zero Industry Act”) che la Commissione dovrebbe presentare il 14 marzo assieme a quello per le materie prime (“Critical Raw Materials Act”) nell’ambito del “Green deal Industrial Plan” lanciato un mese fa per rispondere alle strategie miliardarie di rilancio industriale Inflation Reduction Act (Ira) degli Usa e Made in China 2025 (Mic) della Cina
POLICY FOCUS – MERCATI
Eni Sustainable Mobility e il Gruppo Spinelli, attivo nella logistica integrata, hanno sottoscritto un contratto biennale per alimentare la flotta del Gruppo con HVOlution, il diesel prodotto con 100% da materie prime rinnovabili. La flotta del Gruppo Spinelli conta oltre 300 mezzi per il trasporto pesante, di cui 150 Euro 6d di ultima generazione, la cui motorizzazione è compatibile con i biocarburanti in purezza. Nel gennaio 2023, il gettito da accise sull’energia ha totalizzato 1 miliardo 407 milioni, in calo di 250 milioni di euro rispetto all’anno precedente (-15,1%), quando dalle medesime voci di bilancio entrò nelle casse dello Stato 1 miliardo 657 milioni di euro. Secondo i dati consuntivi diffusi in settimana dal Mef sulle entrate tributarie ed elaborati dalla Staffetta, in gennaio si è registrato solo l’aumento di 8 milioni delle accise sull’elettricità, pari a 219 milioni (+3,8). In calo tutte le altre voci, sugli oli minerali (-21,4% a 887 milioni); sui gas incondensabili (-27% a 27 mln); sul gas naturale (-1,8% a 270 mln); sui lubrificanti (-20% a 4 mln). In questo contesto, il peso delle accise sugli oli minerali è sceso al 63% del totale. Istat presenta un’analisi sul mercato del lavoro e sui redditi condotta su una base informativa che integra le informazioni sullo stato occupazionale raccolte mediante la rilevazione delle forze di lavoro nel biennio 2020-2021 (circa 500 mila interviste per ciascun anno) con le informazioni su redditi e misure di sostegno provenienti dai registri statistici e fonti amministrative disponibili. Durante la crisi pandemica la mediana del reddito da lavoro lordo è diminuita del 10% tra il 2019 e 2020, con cadute maggiori nei due quinti di reddito equivalente più bassi. Con l’intervento pubblico la mediana del reddito disponibile si è ridotta invece solo del 3% ed è aumentata del 5% nel primo quinto di reddito equivalente, come effetto della maggiore incidenza delle misure di sostegno presso le fasce economicamente più svantaggiate.Nel 2021 gli occupati aumentano di 128mila unità rispetto al 2020, rimanendo tuttavia di circa 600mila unità al di sotto del valore pre-pandemia (2019). Il tasso di occupazione raggiunge il 58,2% (+0,7 punti percentuali rispetto al 2020), con aumenti maggiori nei primi due quinti di reddito equivalente (rispettivamente +1,8 e +1,7 p.p.).Le misure esistenti e quelle introdotte nel corso del 2020 hanno attenuato significativamente l’impatto della crisi economica. Nel complesso circa 11,5 milioni di famiglie (poco meno della metà del totale) hanno ottenuto almeno un trasferimento nel 2020 mentre nel 2021 sono state sostenute 6,9 milioni di famiglie (il 26,8% del totale).Tra le famiglie beneficiarie il 69,7% ha percepito esclusivamente sussidi legati all’attività lavorativa (indennità per lavoratori autonomi e atipici, Cassa integrazione guadagni (CIG), Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) e bonus baby-sitting), il 23,8% unicamente sussidi di contrasto alla povertà (Reddito e Pensione di Cittadinanza (RdC), Reddito di emergenza (REM)) e il 6,5% entrambe le tipologie.