PROPOSTA ASSOPETROLI-ASSOENERGIA
La richiesta dell’associazione al ministro Boccia in vista del nuovo Dpcm. “Essenziale per automobilisti e autotrasportatori”
Consentire anche agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che si trovano nelle aree di servizio lungo le strade extraurbane principali e secondarie di restare aperti. E’ quanto chiede Assopetroli-Assoenergia in vista dell’emanazione del prossimo Dpcm per contrastare i contagi da Covid- 19.
Attualmente, infatti, sono esclusivanete le attività non oil dei punti vendita autostradali a poter lavorare. Secondo l’associazione, tenerle aperte anche su altre strade “servirebbe a garantire un servizio essenziale agli automobilisti e agli autotrasportatori”.
La richiesta è contenuta in una lettera (disponibile in allegato) firmata dal segretario generale Sebastiano Gallitelli indirizzata al ministro Francesco Boccia, che attraverso una serie di incontri con le Regioni, lavora per definire i contenuti del nuovo Dpcm (ieri sera intanto il Consiglio dei ministri ha approvato un altro DL anti-Coronavirus).
A motivare la propria sollecitazione al Governo, Assopetroli sottolinea che le tratte autostradali coprono circa 7000 chilometri del territorio nazionale mentre quelle relative alle strade extraurbane (principali e secondarie) si estendono per circa 23.000 km. Sin dal principio dell’emergenza pandemica i diversi Dpcm che si sono susseguiti hanno previsto limitazioni per l’attività di bar e ristoranti, eccezion fatta per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande delle aree di servizio e rifornimento carburante di autostrade, porti e interporti. Queste misure, fa notare l’associazione, “hanno lasciato gli automobilisti che percorrono le vie extraurbane, spesso trafficate al pari di quelle autostradali, di fatto privi di un servizio essenziale”. Inoltre nel corso di questi mesi ha “risentito fortemente” di queste limitazioni anche il settore dell’autotrasporto, di nuovo in difficoltà per l’impossibilità di consumare un pasto caldo e accedere ai servizi igienici, se non in autostrada”.
Alla luce di queste considerazioni l’associazione “richiede di estendere la possibilità di rimanere aperti quantomeno agli esercizi situati su strade extraurbane principali”.