L’associazione scrive al presidente del Consiglio Draghi chiedendo di non attenuare le misure di contrasto
16/12/2021 – Non bisogna “recedere” dalla lotta alle frodi nel comparto dei carburanti e non si deve “destabilizzare” l’impianto normativo che sta garantendo risultati. È quanto sostiene il presidente di Assopetroli, Andrea Rossetti, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Mario Draghi. Anche Unem ha chiesto nei giorni scorsi al Governo di proseguire nell’azione di prevenzione “con la stessa determinazione ed efficacia”.
Assopetroli ricorda come, a partire dal 2010, “vasti fenomeni” di frode sulle accise e sull’Iva abbiano fatto accumulare un tax gap di “molti miliardi di euro” e abbiano “inquinato il mercato”. Per questo nell’ambito del “tavolo della legalità”, istituito al Mef nel 2016, è stata avviata una cooperazione tra le principali rappresentanze del settore e Adm, Agenzia delle Entrate, Gdf, Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Una collaborazione, si legge, che ha portato all’approvazione di misure che hanno comportato “numerose limitazioni e nuovi adempimenti” per le imprese, ma che hanno permesso di avere “un solido impianto antifrode”.
I dati diffusi dall’Agenzia Dogane e Monopoli nell’open hearing del 3 dicembre hanno confermato gli “effetti positivi” sia sul recupero del gettito fiscale, sia sul contrasto all’economia criminale.
Perciò alcuni emendamenti al DL Fiscale, che potrebbero essere ripresentati nel Ddl di Bilancio, sono stati accolti “con preoccupazione” perché andrebbero ad “attenuare” le azioni del pacchetto antifrode. In particolare si fa riferimento a proposte che renderebbero meno stringenti “i requisiti oggettivi e soggettivi per l’accesso alla gestione dei depositi di carburanti detenuti in sospensione di accisa”.
Si tratta di iniziative che nascono dall’esigenza di semplificazione burocratica e che puntano a modificare “dei profili anticoncorrenziali” nell’attuale regolazione. Assopetroli ritiene che siano motivazioni “non condivisibili” e che le proposte vadano “respinte” per evitare di “dissipare” i successi che si stanno “finalmente raccogliendo”.
Secondo Rossetti infatti “un allentamento precipitoso” delle norme esporrebbe al rischio di una nuova “espansione dell’economia illegale”. Per questo vanno “scongiurati” altri interventi che minerebbero la solidità di un impianto ritenuto il “giusto bilanciamento” tra la tutela del mercato e il contrasto all’illegalità.
La priorità, conclude la lettera (disponibile in allegato), è “consolidare” i risultati e “valorizzare al massimo” il coordinamento tra le Istituzioni che si occupano della vigilanza in materia.