Il presidente Rossetti chiede l’allargamento dell’inversione contabile ai casi “non espressamente previsti dalla legge”. Il viceministro Casero raccoglie la proposta: “Presto un tavolo, il veicolo potrebbe essere la legge di bilancio”. L’assemblea dell’associazione
“I rischi fiscali” nel downstream petrolifero “sono concentrati massimamente sulle frodi Iva”, che rappresentano “la priorità d’intervento” e richiedono “misure di contrasto eccezionali”. Il presidente di Assopetroli Assoenergia, Andrea Rossetti, non ha dubbi: la lotta all’illegalità carburanti ha bisogno di un’iniezione di forza straordinaria e la proposta lanciata oggi dall’assemblea dell’associazione a Roma è chiara: “Applicare il reverse charge anche ai casi non espressamente previsti dalla legge”.
Un grido d’allarme che non è rimasto inevaso, con il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, che intervenendo ai lavori ha aperto a un approfondimento dell’idea, annunciando “presto un tavolo” per analizzarla. “Siamo a uno dei passaggi decisivi sul discorso reverse charge”, spiega il viceministro, sottolineando l’importanza di capire se “un intervento spot è utile e risolutivo”. “Verificheremo se può essere considerato solo come uno strumento tampone o se si può mettere a sistema”, aggiunge Casero, mettendo in chiaro l’impegno del ministero ad “affrontare velocemente il problema”. Con quali tempi? “Lo strumento legislativo potrebbe essere la prossima legge di bilancio ma c’è prima la necessità di confronto con l’Europa”, rileva il viceministro, osservando comunque che per rispettare una tabella di marcia così stretta “entro l’estate bisognerebbe avere una linea”.
La soluzione è contemplata dal “meccanismo di reazione rapida” previsto all’art.199 dalla direttiva 2013/42/CE, attraverso cui in casi di particolare urgenza e “per combattere la frode improvvisa e massiccia che potrebbe condurre a perdite finanziarie gravi e irreparabili”, uno Stato può applicare – “per una durata non superiore a nove mesi” – il meccanismo dell’inversione contabile dell’Iva su determinate cessioni di beni e servizi. L’intervento ha “un certo grado di complessità” e “va applicato in modo calibrato per essere efficace e sostenibile”, rimarca Rossetti, identificando però nella misura “la sola in grado di imprimere una svolta radicale”.
“Disponibilissima” ad aderire al tavolo l’Agenzia delle Entrate. “Daremo il nostro contributo”, rimarca il direttore centrale accertamento, Aldo Polito, per il quale si tratta in ogni caso di “un tema particolarmente delicato” su cui “bisogna riflettere molto attentamente”. “Far scendere l’obbligo tributario sul soggetto più debole”, osserva, “rende più difficili i controlli e va evitato un effetto boomerang”. Apprezzato poi da Polito il “sistema di autodiagnosi” e la “checklist” messa a punto da Assopetroli. Oggi, intanto, l’Agenzia ha trasmesso a tutti gli operatori una lettera per interrompere “le forniture di merci in sospensione di imposta a soggetti che non ne hanno il diritto”.
Pronto a sedersi al tavolo anche il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo aggiunto, Giovanni Russo, il quale ha sottolineato che la sua “incursione” all’assemblea è la “testimonianza del percorso avviato” di contrasto ai fenomeni illegali nel comparto. “Dove si parla di anomalie di mercato noi leggiamo il rischio di penetrazione della criminalità organizzata e di stampo mafioso”, avverte Russo, mettendo in guardia su come parte dei proventi delle pratiche illegali possano alimentare “a loro volta altre attività criminali”. Sul tappeto c’è anche il coinvolgimento di prodotto dello Stato Islamico: “Ci stiamo lavorando”, afferma il procuratore, “il rischio è che ci sia un sostegno al terrorismo internazionale”.
Dopo un excursus sull’ipotesi di allineare all’inflazione il livello delle accise, il direttore dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi, ha acceso poi un faro sulle discrepanze tra le norme europee che possono alimentare i fenomeni illegali. “Di armonizzato nell’Unione doganale c’è poco”, nota Peleggi – con riferimento tra l’altro alla possibilità di acquistare “autobotti cash” in alcuni Paesi – soffermandosi sull’importanza di uno standard per “tracciare le autobotti senza costi aggiuntivi” e invitando alla “prudenza nell’effettuare stime sull’evasione”. Stime che comunque secondo il vicepresidente extrarete di Assopetroli, Simone Canestrelli, sono state “precondizione per aprire il dibattito” e rappresentano in ogni caso “un esercizio che parte dal dato concreto dell’immesso in consumo”. L’associazione indica “oltre i 2 mld €” l’evasione Iva nel settore.
Al primo modulo dell’assemblea, dedicato all’illegalità e aperto dal saluto del presidente Aci Angelo Sticchi Damiani, hanno preso parte anche l’avvocato Benedetto Santacroce dello studio Santacroce e Associati, che ha invocato più controlli sui trader e sottolineato che “ci sono gli strumenti per applicare al settore il reverse charge”, e il generale della Gdf, Stefano Screpanti, che ha fornito una panoramica sulle operazioni delle Fiamme Gialle nel comparto e sostenuto che i risultati del tavolo sull’illegalità al Mef (coordinato dal sottosegretario De Micheli) “hanno aumentato la velocità di contrasto”. Da tutti i presenti, del resto, sono arrivati commenti positivi per le misure confluite nella manovra 2017.
Dedicato invece alla transizione energetica il secondo modulo dei lavori, con gli interventi del responsabile settori specialisti di Mediocredito Italiano, Stefano Melazzini, dell’esperto di energia e trading Salvatore Carollo, del policy director di FuelsEurope, Alessandro Bartelloni, di Giovanni Perrella del Mise e del vicepresidente vicario di Assopetroli, Andrea Salsi, che ha proposto in particolare l’istituzione di una Agenzia nazionale dell’Energia. “Le fasi di transizione sono le più pericolose”, sottolinea Salsi, ipotizzando per un organismo simile “il compito di seguire la stesura delle Sen”, nell’auspicio di “una politica stabile e chiara necessaria per programmare gli investimenti”.
Articolo pubblicato da Quotidiano Energia il 5 luglio 2017