SQ: Illegalità, si lavora alla tracciabilità delle fatturazioni

Un obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate, mensile o trimestrale, dei dati sulle fatturazioni, compreso il dato relativo all’Iva. Questa la misura forte per contrastare l’illegalità nel settore carburanti, che è stata già indicata dal Governo nella nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza) attualmente all’esame del Parlamento e che dovrebbe approdare nel disegno di legge di Stabilità che lo stesso esecutivo si appresta a presentare.

La misura – che garantisce di fatto una sorta di tracciabilità delle transazioni e delle relative modalità di applicazione o esenzione dell’Iva, dando all’amministrazione e agli operatori la possibilità di individuare aree “critiche” – è stata condivisa dal tavolo presieduto dalla sottosegretaria all’Economia Paola De Micheli ed è stata poi presentata dall’Agenzie delle Entrate al “tavolo Casero” sull’evasione fiscale, che l’ha “approvata” in estate.

Proprio questa proposta dovrebbe essere questa mattina al centro del tavolo convocato martedì da De Micheli, senza tuttavia che la stessa sottosegretaria abbia condiviso alcun documento di proposta. Probabilmente si parlerà dell’inserimento della misura nel disegno di legge di Stabilità che il Consiglio dei ministri approverà sabato.

La disposizione riguarderebbe tutti i settori e non solo quello petrolifero. E proprio qui potrebbe presentarsi qualche ostacolo a livello politico: se infatti per il settore petrolifero si tratta di una misura necessaria e probabilmente efficace per contrastare il fenomeno dilagante dell’evasione Iva, per tutti gli altri settori rappresenta un nuovo adempimento e una misura di inasprimento dei controlli dal punto di vista fiscale.

Tra le altre misure che potrebbero essere al centro del tavolo di domani mattina al ministero dell’Economia, la stretta sull’utilizzo dei crediti Iva, per i quali potrebbe essere necessario indicare, oltre al periodo di tempo in cui si intendono utilizzare, anche l’ammontare, in modo da individuare con più facilità cifre sospette.

Impraticabili invece altre proposte emerse dal tavolo e dal documento comune UP Assopetroli, a partire dall’applicazione della reverse charge alle transazioni sui prodotti petroliferi.

Pubblicato dalla Staffetta Quotidiana il 13 ottobre 2016