Il commento di Assopetroli/Figisc a un articolo del Messaggero Veneto
L’articolo dal titolo “Basta bonus benzina, meglio puntare sulle auto elettriche”, a firma Paolo Ermano, pubblicato sul Messaggero Veneto del 23 settembre rappresenta un quadro non aderente alla realtà dei fatti. Lo affermano, in una nota molto circostanziata diffusa lunedì, Assopetroli eFigisc. A differenza di quanto riportato nell’articolo, si rileva, i 42,5 milioni di euro di risorse regionali non finiscono nelle tasche dei 500 distributori interessati, ma interamente in quelle dei giuliani e friulani nella misura da 100 a 300 euro anno circa per famiglia. Aggiungendo che l’agevolazione in atto consente di evitare il turismo “del pieno” in Slovenia ed Austria e assicura alle casse regionali, per effetto dei consumi trattenuti nella regione Friuli-Venezia Giulia, la copertura del costo dell’agevolazione attraverso la riscossione dei decimi di partecipazione alla stessa spettanti. Dimenticare che l’agevolazione si autofinanzia porta a formulare una proposta irrealizzabile, in quanto priva di copertura, consistente nel prevedere una diversa destinazione a risorse che svanirebbero a causa dello spostamento dei rifornimenti oltre confine. La deprecabile ipotesi di soppressione dell’agevolazione, porterebbe infatti a due certezze: la prima che il Friuli si terrebbe l’inquinamento atmosferico, peraltro aumentato per le maggiori percorrenze necessarie a raggiungere i punti vendita oltre confine, e la seconda che le imposte su quei rifornimenti sarebbero riscosse in toto da Slovenia e Austria. Senza contare che l’agevolazione garantisce il posto di lavoro ad una significativa parte delle circa mille persone che operano nel comparto della distribuzione stradale dei carburanti oltre ai numerosi addetti agli uffici carburanti agevolati delle CCIAA. Quanto poi alla previsione di dirottare risorse verso l’elettrico, non solo non tiene conto del fatto che il comparto già gode di incentivi regolamentari ed economici, ma ignora completamente la complessità della transizione energetica low carbon. Studi autorevoli di settore indicano infatti che i carburanti liquidi saranno ancora essenziali per decenni nel mix energetico e che grazie ai progressi nella produzione di carburanti sempre meno inquinanti già al 2020, cioè fra quattro anni, la maggior parte delle emissioni di PM nel settore dei trasporti non sarà più attribuibile ai carburanti, bensì a pneumatici, freni e asfalto. Come attesta un recente studio di FuelsEurope (v. Staffetta 09/09). Da qui la necessità di promuovere politiche neutrali dal punto di vista tecnologico e dai costi sostenibili.
Pubblicato dalla Staffetta Quotidiana il 27 settembre 2016