SQ: Un plauso al patto per il metano auto

La lettera del presidente di Assogasmetano, Paolo Vettori, in merito alla nota nota della Staffetta che, a valle dell’accordo tra Fca, Snam e Iveco, ricordava i precedenti “patti” per le auto “pulite”.

Mi riferisco alla nota apparsa su Staffetta di giovedì 6 ottobre scorso “I patti per l’auto pulita”, che in qualche misura solleva riserve di opportunità ‘politica’ (e non solo) sulla iniziativa FCA, CNH e SRG per incentivare e consolidare l’utilizzo del metano per i trasporti. Iniziativa che avuto vasta eco sulla stampa, anche per la presenza di due autorevoli ministri quali Calenda (Mise) e Del Rio (Trasporti) che l’hanno appoggiata.

Vale la pena di ricordare che tale iniziativa, che in particolare vede coinvolta FCA, non è la prima nel tempo. Ne citiamo alcune. Protocollo MinAmbiente/Fiat del 16.02.1991 (bus a metano); protocollo Snam/Fiat 15/07/1993 (sviluppo veicoli a metano); accordo di programma MinAmbiente /Fiat/UP del 07/05/2002 per lo sviluppo del metano nei trasporti e per finire il “progetto metano” sottoscritto da Associazioni di categoria del metano/UP e Assopetroli del 07/09/2006. Senza dimenticare l’accordo fra Regioni, AISCAT, UP, Legambiente del 2013 che ha poi trovato l’adesione delle associazioni di categoria del metano (Assogasmetano e Federmetano) e della distribuzione carburanti (Assopetroli) per lo sviluppo della rete metano in autostrada.

E’ principalmente grazie a queste iniziative che il metano si è affermato nel nostro Paese. L’estensore della nota lamenta il fatto che il protocollo sottoscritto il 5/10 scorso presso il MiSE, da FCA, CNH e SRG, risulta discriminatorio nei confronti di “altre” case automobilistiche. A questa osservazione, non possiamo non evidenziare che non solo l’iniziativa non è discriminatoria, ma è utile anche alle case automobilistiche estere che producono auto a metano (che nel nostro Paese trovano il loro principale mercato), e analogamente anche per gli industriali del gas, i titolari dei distributori di carburanti e gli operatori attivi nel settore delle auto a gas. Quindi ben vengano iniziative di questo genere alle quali plaudiamo, come distributori, ma che devono trovare anche il plauso di tutta la filiera del gas metano per i trasporti, dal punto di vista motoristico, commerciale e industriale.

Quanto poi l’accenno al D.Lgs di attuazione della DAFI, quale trattamento privilegiato (per una mobilità a metano) che potrebbe valere come precedente per l’auto elettrica, per ora… ci asteniamo da commenti, che faremo a suo tempo. Come interpreta l’estensore della nota il tentativo di mettere fuori gioco il metano a favore dell’elettrico, praticato qualche mese fa in Europa tramite uno studio fatto circolare presso le sedi istituzionali della Comunità? Tentativo portato avanti oserei dire in termini sfacciati e che si cerca di esportare anche in Italia? Gli operatori del gas metano hanno mai adottato questo modus operandi?

Ma di questo e di altro avremo modo di dibattere. Già giovedì scorso al tavolo mobilità, quando si è parlato di elettrico, l’ambiente si è “elettrizzato”.

Pubblicato dalla Staffetta Quotidiana il 10 ottobre 2016