08/09/2022 – Staffetta Quotidiana
Ridurre la stagione termica di 30 giorni: avvio il primo novembre, stop il 31 marzo. “Agire subito per ridurre la domanda e raffreddare i prezzi”
Le misure di risparmio sul riscaldamento che il governo sta studiando rischiano di non essere efficaci; meglio ridurre la durata della stagione termica di 30 giorni, ritardandone l’avvio al primo novembre nella zona climatica E e anticipandone la chiusura al 31 marzo. è quanto suggerisce Assopetroli Assoenergia in una lettera al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nella quale chiede di attuare senza esitazione il piano di risparmio energetico “Save gas for a safe winter” presentato lo scorso 20 luglio dalla Commissione europea e di lanciare subito un segnale forte ai mercati, affinché la domanda si ricalibri sulla ridotta offerta, con la conseguenza di raffreddare i prezzi.
Il Governo, scrive Assopetroli, avrebbe ipotizzato la riduzione di un’ora dell’orario di accensione degli impianti termici e la contestuale riduzione di un grado della temperatura massima interna (da 20° a 19° C), quale misura emergenziale di contenimento dei consumi per la prossima stagione termica. “Pur condividendo in pieno le finalità dell’intervento del Governo”, scrive il segretario generale Sebastiano Gallitelli, “permangono seri dubbi circa la reale efficacia di tale proposta, che rischia di essere compromessa da una molteplicità di fattori: dalla variabilità dei parametri di analisi utilizzati, all’impossibilità materiale di verificarne l’implementazione, fino all’assenza di misure coercitive e sanzionabili”.
In alternativa, l’associazione propone “un piano concreto e realmente misurabile di risparmio energetico”: riduzione della stagione termica di 30 giorni, da attuarsi mediante l’accensione ritardata degli impianti di 15 giorni e lo spegnimento anticipato di ugual periodo. La riduzione, differenziata per zona climatica, si applicherebbe a tutti egli impianti alimentati con gas metano o con altri vettori che risentono degli effetti (sia sui prezzi che sulla disponibilità) del conflitto russo-ucraino. “Tale iniziativa – si legge nella lettera – consentirebbe una riduzione del 10% dei consumi annui delle famiglie (circa 1,5 mld di mc di gas), alla quale si sommerebbero ulteriori risparmi conseguibili dalle Pubbliche Amministrazioni e dal Terziario”. Assopetroli sottolinea “la necessità di procedere con la massima urgenza al posticipo di 15 giorni dell’accensione degli impianti in fascia E (prevista oggi per il 15 ottobre), dalla quale dipenderebbero oltre il 70% dei possibili risparmi; un mancato intervento tempestivo su questo segmento rischierebbe infatti di compromettere gli effetti dell’intera misura”.
L’associazione conclude sottolineando che “il lavoro di raccordo con gli altri stati membri dell’UE per la definizione di un tetto al prezzo del gas, pur essendo fondamentale, è uno strumento che potrà sortire effetti nel medio periodo”. Per questo “è improcrastinabile dare attuazione al piano di risparmio energetico “Save gas for a safe winter” presentato lo scorso 20 luglio dalla Commissione europea”.