Secondo i dati di monitoraggio provvisorio, le emissioni medie di CO2 prodotte dalle nuove autovetture immatricolate nell’Ue, Islanda, Norvegia e nel Regno Unito nel 2020 sono calate del 12% in confronto al 2019. Si tratta della più grande diminuzione annuale di emissioni a partire dal 2010, data d’inizio applicazione degli standard di CO2. Ciò grazie all’aumento della quota di immatricolazioni di veicoli elettrici, triplicatasi dal 3,5% nel 2019 ad oltre l’11% nel 2020.
Intanto, sulla base dell’ultima analisi condotta da Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, l’Unione europea mostra un quadro fortemente squilibrato per quanto riguarda la diffusione dei punti di ricarica per le auto elettriche. Oltre il 70% di tutte le stazioni di ricarica per auto elettriche risulta essere concentrato solo in Paesi Bassi (29,7%), Francia (20,4%) e Germania (19,9%). L’Italia si aggiudica il quarto posto, ma rimane lontana dai primi tre con il 5,8%. I 3 Paesi occidentali costituiscono solo il 23% della superficie dell’Unione, ed il 30% dei punti ricarica è sparso nel restante 77%. Acea ha dunque richiesto alla Commissione di imporre obiettivi vincolanti per la realizzazione di almeno un milione di punti ricarica entro il 2024.