Ufficio parlamentare di bilancio: Pubblicata la Nota sulla congiuntura di febbraio 2021

L‘Ufficio parlamentare di bilancio ha pubblicato la Nota sulla congiuntura di febbraio.
In particolare riporta quanto segue:

  • Anche per l’Italia, successivamente alla pesante caduta del Pil registrata lo scorso anno, è previsto un recupero, inferiore tuttavia a quanto ipotizzato dalla NaDef (che prevedeva un rimbalzo del PIl al 6% nel 2021) per la battuta d’arresto registrata nell’ultimo trimestre del 2020 e per i riflessi che questa è destinata ad avere sulla crescita del 2021. Quest’anno la crescita del Pil sarebbe pari al 4,3% mentre nel 2022, grazie anche al contributo del Recovery Plan, il prodotto aumenterebbe del 3,7%, attestandosi su un livello comunque inferiore a quello del 2019. Sul quadro macroeconomico a medio termine permangono, peraltro, fattori di rischio, prevalentemente orientati al ribasso.
  • Si stima che nel 2020 si sia realizzata la più forte contrazione dell’attività economica dalla seconda guerra mondiale e che i livelli di fine 2019 verranno recuperati, nel migliore dei casi, alla fine di quest’anno. Molto dipenderà delle campagne vaccinali, iniziate da oltre un mese ma che, a causa di alcuni ritardi riscontrati nelle forniture dei vaccini, potrebbero richiedere tempi più lunghi per il raggiungimento degli obiettivi originariamente pianificati.
  • L’economia italiana dopo il rimbalzo nei mesi estivi, ha subìto una nuova frenata nel quarto trimestre in corrispondenza alla recrudescenza dell’epidemia che ha colpito tutta l’Europa. Secondo le stime preliminari dell’Istat il Pil ha segnato una flessione del 2,0 per cento in termini congiunturali, superiore a quella dell’area dell’euro, dove l’attività si è invece ridotta dello 0,7 per cento, a fronte di una dinamica pressoché stagnante in Germania.
  • Nel complesso del 2020 l’evoluzione trimestrale del Pil ha determinato una diminuzione dell’8,9% rispetto all’anno precedente (a fronte dell’incremento dello 0,3 nel 2019), segnando il peggior risultato dal dopoguerra; nei conti annuali tale dinamica dovrebbe tradursi in una flessione marginalmente più contenuta (-8,8%), per effetto dei due giorni lavorativi in più rispetto al 2019 (255 contro 253).